Dopo il salvataggio di ieri mattina e la scoperta di 5 morti a bordo di un gommone, altri duecento migranti sono stati salvati dalle motovedette delle capitanerie di porto e dalle imbarcazioni in navigazione nel Canale di Sicilia.
Il rimorchiatore Asso 30, che era già intervenuto per assistere i primi migranti intercettati, ha caricato a bordo 107 persone, tra cui donne e bambini che erano a bordo di un gommone che stava affondando a circa 90 miglia da Lampedusa. Altri 114 migranti sono invece stati trasferiti a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto: il loro gommone era in panne circa 60 miglia a sud est dell’isola.
In questo caso le autorità italiane avevano chiesto l’intervento di Malta, essendo la zona sotto la giurisdizione maltese. Ma, non avendo ricevuto risposta sono intervenute le imbarcazioni di stanza a Lampedusa. Gli oltre duecento migranti sarebbero tutti in buone condizioni. E’ stata inoltre segnalata la presenza di un terzo barcone ma un elicottero della Marina Militare, che sta sorvolando la zona, al momento non ha individuato alcuna presenza.
I primi soccorsi sono stati prestati nella notte a un barcone con una sessantina di migranti intercettato circa 85 miglia a sud di Lampedusa. A bordo c’erano cinque cadaveri. L’operazione è scattata dopo una richiesta di aiuto attraverso una telefonata fatta con un satellitare da un gommone partito quasi certamente dalla Libia. L’imbarcazione è stata localizzata dalle unità italiane in acque internazionali di competenza libica.
Sull’imbarcazione, che era alla deriva con il motore in avaria, si trovavano altri 52 migranti, tra cui cinque donne, tutti in precarie condizioni di salute; 19 sono stati imbarcati sul pattugliatore della guardia di finanza; altri 32 sulla motovedetta della guardia costiera; un altro extracomunitario, in gravi condizioni, è stato invece soccorso da un elicottero di stanza sulla nave militare Bettica.
Sui 5 cadaveri la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo. Nessun reato, al momento, viene ipotizzato. Lo ha spiegato il procuratore capo Renato Di Natale: “Siamo in attesa di capire le cause del decesso di queste cinque persone, quindi dell’ispezione cadaverica, e degli esami testimoniali. Poi valuteremo”.
Ieri erano sbarcati a Lampedusa, direttamente in porto, 54 migranti, tra cui quattro bambini, che avevano detto di provenire dalla Libia. Altri cinque extracomunitari erano stati salvati dalla guardia costiera davanti alla costa marsalese, dopo essere rimasti per ore aggrappati a una boa perché non sapevano nuotare. Gli scafisti li avrebbero abbandonati nei pressi della spiaggia assieme ad altri immigrati che sarebbero riusciti a fuggire. I 54 immigrati sono già stati trasferiti nel centro di Pozzallo, nel Ragusano.
L’emergenza immigrazione rischia di innescare un nuovo scontro diplomatico con Malta. Un’altra imbarcazione alla deriva con 74 migranti a bordo è stata infatti soccorsa ieri pomeriggio circa 40 miglia a sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni Sar. Gli extracomunitari, che sarebbero tutti di origine somala, sono stati raccolti da un motopesca francese, con equipaggio tunisino, che al momento si trova fermo in attesa di ordini.
La marina militare maltese, che coordina le operazioni, ha dato indicazioni di fare rotta verso l’approdo più vicino che è Lampedusa, ma l’isola delle Pelagie è stata dichiarata “porto non sicuro” dal nostro governo dopo l’incendio doloso, appiccato da alcuni tunisini in rivolta, che nel settembre scorso ha distrutto il Centro di prima accoglienza dell’isola.
La regione Siciliana, in attesa dell’arrivo della task force che, in raccordo con il ministero della salute e dell’Inpm, deve arrivare sull’isola di Lampedusa, ha gia’ da stamani messo in moto tutto il dispositivo che ha consentitro di fronteggiare le emergenze sbarchi succedutesi negli ultimi anni sull’Isola delle Pelagie.
Da lunedi’ ha assicurato l’assessore Massimo Russo verra’ anche riattivato il tavolo tecnico che ha governato l’intervento sanitario dell’ultima ondata di sbarchi.
“Gia’ nella mattina sono arrivati a Lampedusa 54 immigrati provenienti dalla Libia. Si tratta in prevalenza di Eritrei e Somali. Fra essi 19 necessitavano di cure mediche. Di questi, 5 sono stati i casi critici (fra essi una donna incinta), che su disposione dell’assessorato alla salute sono stati trasportati in elicottero a Palermo. Con gli stessi mezzi e’ stato inviato a Lampedusa personale sanitario di rinforzo e al contempo e’ stato richiamato in servizio il personale che gia’ presta la sua opera presso la struttura ospedaliera dell’isola. Nella serata di oggi sono giunti sull’isola altri 114 immigrati ed al momento sono sottoposti alla prevista visita medica dal personale dell’azienda sanitaria 6. Lo ha spiegato il responsabile delle attivita’ sanitarie operante sull’isola, Pietro Bartolo.