Per Monica Graziana Contraffatto, la soldatessa siciliana rimasta gravemente ferita nell’attacco alla “Fob Ice” nel Gulistan, si trattava della seconda missione in Afghanistan, dove era giunta da pochi giorni con i suoi commilitoni del 1° reggimento bersaglieri di Cosenza. La prima missione, sempre con compiti operativi, si era svolta dal novembre 2009 all’aprile 2010.

Monica si era arruolata nell’esercito nel giugno 2006 ed ha attualmente il grado di primo caporal maggiore.


Notte insonne per genitori della soldatessa in Sicilia. Il padre, Rocco Contraffatto, 69 anni, pensionato dell’Eni, ex meccanico dell’Agip, e la madre, Maria Rita Pizzardo, 62, casalinga, hanno vissuto momenti di grande apprensione dopo avere appreso la notizia che la figlia doveva essere operata d’urgenza per un’emorragia interna.

Nella loro casa, al n.15 di via Plinio, nel quartiere “Locu baruni”, li hanno assistiti e sostenuti un ufficiale dell’esercito e i carabinieri del Comando territoriale. Quasi in diretta telefonica con l’Afghanistan hanno seguito l’intervento chirurgico. E quando hanno saputo che tutto si era concluso nel migliore dei modi, e che l’emorragia era stata bloccata, c’è stato quasi un urlo di gioia. La prognosi per Monica resta tuttavia riservata. Dalla Germania, dove si trova per motivi di lavoro, sta rientrando il fratello della soldatessa, Giuseppe, di 24 anni.

Il sindaco di Gela, Angelo Fasulo (Pd), si è detto “turbato” per quanto accaduto ai militari italiani e in particolare per la soldatessa gelese. “Desidero esprimere, a nome mio e della Giunta comunale, sincera vicinanza alla famiglia Contrafatto che sta vivendo momenti di ansia e di sgomento – ha detto il sindaco -. A loro va la piena solidarietà e l’affetto di tutti i cittadini di Gela. L’amministrazione è a disposizione della famiglia della nostra soldatessa: assieme a loro siamo vicini a Monica in questa sua importante battaglia. Ci auguriamo di accoglierla presto in città”.

Restano in condizioni gravi, ma non sono in pericolo di vita, due dei cinque feriti. “La situazione resta grave per due dei feriti – ha detto a Tgcom24 il colonnello Vincenzo Lauro, portavoce del Contingente italiano in Afghanistan – tra cui la ragazza, per la quale la prognosi è riservata. I due militari non sono in pericolo di vita, sono stabili e in terapia intensiva”.

I due militari non sono stati ancora trasferiti in Germania all’ospedale militare americano di Ramstein. “Le condizioni del primo caporal maggiore Monica Graziana Contrafatto e del maresciallo Carmine Pedata – è stato spiegato dal ministero della Difesa – sono stabili, ma i sanitari hanno consigliato di non muoverli ancora”.

“Gli altri due sono seguiti dai sanitari dell’ospedale da campo americano. Provvederemo a farli rientrare a Herat tra oggi e domani. Il quinto sta bene e non ci dà preoccupazioni. I ragazzi sono provati ma vanno avanti con il loro lavoro. “Ho un gruppo forte e ha dimostrato di poter superare questo momento”.

Le esequie solenni del sergente Michele Silvestri si svolgeranno alle 18 nella Chiesa Santa Maria degli Angeli di Roma. Oggi i familiari partiranno per Roma a bordo di un minibus dell’Esercito dove domattina, all’aeroporto di Ciampino, giungerà la salma del loro congiunto. Per Roma partiranno i genitori del militare, la suocera, la moglie, il fratello con la fidanzata e la sorella con il marito. La famiglia sarà accompagnata nel viaggio e durante la permanenza nella capitale dalla psicologa dell’Esercito, il tenente Claudia Marino, e da alcuni ufficiali.