In merito alle pesanti accuse rivolte al primo cittadino da parte del consigliere Antonio Maira e dal Pd di Canicattì, il Sindaco replica in questo modo: “ Il messaggio divulgato dal Consigliere Maira e dal Pd canicattinese è assolutamente fuorviante per la cittadinanza poiché, così come è stato esposto, non corrisponde assolutamente a verità – commenta il sindaco,Vincenzo  Corbo – la querela al Consigliere Maira è stata necessaria poiché il Consigliere in questione ha accusato, durante la seduta del consiglio comunale del 16 marzo scorso, il Comune e di conseguenza il sottoscritto di “essersi prodigato per favorire la Mafia” una frase pesantissima pronunciata non solo davanti all’intero Consiglio comunale ma innanzi a rappresentanti delle forze dell’ordine. Una frase che lede fortemente la mia dignità di uomo e di politico che si è sempre impegnato in prima linea per combattere ogni forma di condizionamento di tipo mafioso. Le accuse da parte del Pd canicattinese, che apostrofano il sottoscritto come un Sindaco con ” la coda di paglia”, sono respinte al mittente poiché chi ha scritto queste affermazioni  dimostra o di non conoscere i fatti o di essere in mala fede. La legge impone la consegna degli impianti all’Ato e quindi il passaggio della rete idrica cittadina al gestore, dunque a Girgenti acque che si è aggiudicata una gara di evidenza pubblica nell’anno 2006, sotto la gestione Fontana allora presidente della Provincia regionale di Agrigento ed oggi deputato nazionale nelle fila del Pdl. Nel ribadire che l’amministrazione comunale di Canicattì è stata sempre favorevole all’acqua pubblica, informo la cittadinanza che ci eravamo anche  costituiti sia al T.A.R. sia al C.G.A. ed  in tutti i giudizi abbiamo perso. Ritornando alle accuse rivoltemi, per dovere di cronaca, chiedo di pubblicare integralmente il testo dattiloscritto inserito nella querela effettuata contro il consigliere Maira”.

Testo integrale della querela effettuata dal primo cittadino di Canicattì nei confronti del consigliere comunale Antonio Maira che durante la seduta del consiglio comunale del 16 marzo 2012 avrebbe accusato il sindaco Corbo di essere vicino alla Mafia:


“Il consigliere Antonio Maira ha preso la parola in occasione della discussione di alcune problematiche connesse alla gestione del servizio idrico da parte della Girgenti acque Spa. Nel corso dell’intervento il consigliere Maira, ha dichiarato testualmente ( vedasi pag 23 e 24 delle trascrizioni dattiloscritte della seduta del 16 marzo 2012): “Non so se mi posso permettere di citare il Giornale “La Sicilia” di giovedì 9 marzo, l’ex capo mafia di Agrigento ha infatti tirato in ballo definendolo imprenditore vicino a me…” dice Di Gati,..Marco Campione 52 anni”. Campione è un personaggio notissimo ad Agrigento se non altro perché detiene il pacchetto di maggioranza della società Girgenti acque che gestisce il servizio idrico. Quindi Di Gati, un collaboratore di giustizia, definisce il maggiore azionista della Girgenti acque un mafioso. Il Comune di Canicattì, per quello che ho detto all’inizio, si è prodigato per favorire la Mafia, perché vuole, intende consegnare la Tre Sorgenti alla Girgenti Acque”.

L’accusa rivolta dal consigliere Maira al Comune di Canicattì di essersi “prodigato per favorire la Mafia” , pronunciata in seno al Consiglio comunale e divulgata a mezzo trasmissione televisiva, ha un contenuto altamente ingiurioso e diffamatorio, in quanto, gravemente lesiva del decoro , dell’onore e dell’immagine dell’Ente comunale che lo scrivente rappresenta. Peraltro, anche in occasione della celebrazione della seduta del Consiglio comunale di Canicattì del 20 ottobre 2011,il consigliere Maira, intervenuto in consiglio sulla problematica relativa alle tariffe applicate agli abitanti di Canicattì dalla Girgenti acque Spa, ha apertamente accusato l’amministrazione comunale di essere “collusa” con il Gestore del servizio idrico integrato(Vedasi trascrizione pag 12 e 13 della seduta del 20 ottobre 2011).

Ciò premesso, il sottoscritto Vincenzo Corbo, nella qualità di sindaco e legale rappresentante del comune di Canicattì propone formale DENUNCIA – QUERELA.”