“Non bisogna più rispondere alle invettive di Messana”. Me lo ripetono all’unisono le tantissime persone che ogni giorno incontro. Già, perché il sindaco di Delia, è salito ancora una volta sul ring della polemica. Il sindaco per cercare di aggiudicarsi un incontro, che ha perso da tempo, alza i toni col proposito evidente di far sentire la sua voce al di sopra di quella degli altri e mascherare così una verità ormai a tutti nota: la sua debolezza politica e la sua incapacità amministrativa. Il manifesto che ha fatto affiggere in questi giorni lo dimostra ampiamente. Un’accozzaglia di panzane che tradiscono un logorrea priva di contenuti, degne solo di un parolaio tracotante che ha perso ormai il senso della misura e della decenza politica. La gente è delusa, irritata, ed ha perso ormai la pazienza. Ed ha ragione. I problemi da discutere e da affrontare sono ben altri. Ecco perché è ora di dire basta. Ce lo impongono la nostra cultura di moderati e la nostra personale educazione. Ma prima voglio dire tre cose al sindaco Messana. La prima è che non risponderò più alle sue provocazioni vuote ed irresponsabili, perché tolgono tempo e spazio ad una seria attività politica, l’unica che interessa veramente ai cittadini, ai quali lo rimando se, da uomo di governo, vuole un confronto serio e concreto. La seconda cosa che gli suggerisco è di non perdere più il suo tempo con queste diatribe da cortile e di occuparsi invece di cose reali, visto che il suo mandato elettorale è quasi alla fine. Gliene ricorderò solo alcune. Comincio dagli ex articolisti che rischiano di restare senza lavoro dopo 20 anni di precariato. Gli Rmi (lavoratori con reddito minimo) che versano in condizioni economiche disagiate. Il bilancio comunale che ad oggi è ancora in alto mare e rischia di paralizzare anche l’ordinaria amministrazione del comune, portato ad operare e a non sforare il tetto dei dodicesimi. I lavoratori della Sap che dopo lo scioglimento degli Ato rifiuti, che avverrà il 31 dicembre, resteranno senza prospettive certe. La delicata situazione della ragioneria. Il degrado in cui versa il paese, che sta’ diventando una discarica a cielo aperto: problematica questa già denunciata sia dall’Mpa (oggi Partito dei Siciliani) con una interrogazione ed anche dal Pd che ha già reso pubblico un circostanziato dossier fotografico. Per non parlare del telesoccorso: un servizio per chiedere o ricevere aiuto in situazioni di difficoltà, rivolto agli anziani, specie quelli che vivono da soli o in condizioni di isolamento. Come vede, sindaco, ce n’è di carne sul fuoco e i prossimi mesi si preannunciano caldi. Sono problemi di una tale rilevanza sociale ed economica da far rizzare i capelli. Altro che “teatrino della politica”. L’estate è finita sindaco è non c’è più tempo per le scaramucce. Se ne faccia una ragione e si metta a lavorare. Cerchi di trovare delle soluzioni ai tanti problemi del paese perché ad essi è legato il futuro del nostro territorio e della nostra comunità. Se proprio vuole fare qualcosa, ed impiegare meglio il suo tempo, ne approfitti e dia delle risposte concrete ai cittadini che hanno tutto il diritto di averle. La terza cosa gliela dico per chiudere la partita, visto che, come le ho detto, non intendo più rispondere, in futuro, ai suoi scampoli di prosa. Come ad esempio quello che ha usato nel suo manifesto quando ha parlato di “fuggiaschi” e di “irresponsabili”. Come al solito lei fa confusione nel gioco delle parti: ci vuole proprio una bella faccia tosta. “Fuggiaschi” noi? Ma che dice? Lo sa o no, che la frase più gettonata in questi ultimi anni è: “dov’è il sindaco? Pure per il giorno di Santa Rosalia. Tutta Delia si aspettava che, per la festa della patrona di Delia, lei ci fosse: in prima fila e con tanto di fascia tricolore. Nessuno lo ha visto. Dov’è il sindaco? Se lo saranno chiesti pure i genitori degli alunni e i docenti della scuola primaria, durante l’incontro per discutere dello spostamento della scuola materna di via Sandro Pertini. Anche lì avrebbe dovuto esserci. Invece, al suo posto, c’era uno dei suoi assessori “tecnici”. “Dov’è il sindaco? Se lo sono chiesti le tante persone che lo hanno cercato al comune, in questi ultimi quattro anni. Come vede “fuggiaschi” e “irresponsabili” sono solo bottoni del suo vestito che non può affibbiare ad altri. Il primo cittadino dimentica facilmente le cose. Ad esempio che senza il gruppo dell’Mpa, il quale ha portato alla sua lista circa 300 voti, oggi, forse, non sarebbe il sindaco di Delia. Sull’indennità di carica ricordo al sindaco che ad onorare il patto con i cittadini non è stato solo lui ma tutti gli assessori. Infine, Messana, sostiene di aver vinto lui le elezioni, grazie alla sua figura. Sostiene anche di avere l’apporto di molte forze politiche locali. Sostiene di avere una giunta di altissimo profilo. Sostiene di avere lavorato benissimo per la nostra comunità. Allora non gli resta che ricandidarsi alle prossime elezioni amministrative: sarà ancora una volta un successone. Ad maiora, sindaco.

Gianfilippo Bancheri


(Partito dei Siciliani)