Siamo come questo semaforo. E’ questa l’immagine che più ci rappresenta. Un paese abbandonato a se stesso , una groviera, piena di buche e pericoli, dove regna sovrana l’indifferenza di chi se ne dovrebbe occupare che mista alla maleducazione e all’arroganza di tutti noi crea un mix esplosivo.

Ecco siamo come quel semaforo dinnanzi al quale nessuno presta attenzione. Nessun rispetto al rosso che indica di fermarsi, nessuna considerazione al verde che ci invita a passare. Sta lì in attesa che caschi addosso a qualcuno, senza che nessuno addetto ai lavori, cioè pagato per farlo, se ne occupi


Ma d’altronde in un paese dove vi sono più transenne che indicano strade sprofondate che persone cosa ci vuoi trovare? In un paese dove si raccoglie la spazzatura alle 8. 30 del mattino tra i bambini che si recano a scuola, nell’indifferenza di tutti che ci vuoi prendere? In tutto questo , quel semaforo è l’unica testimonianza di coerenza, di seria comunicazione. Siamo noi quel semaforo, è la nostra qualità della vita, il nostro modo di essere trattati, è l’attenzione che meritiamo. Quando passate davanti al quel semaforo riflettete, guardatelo con rispetto, con misericordia, con pietà. Quando passate davanti a quel semaforo… pensate quel semaforo… uno di noi.

PS. scommettiamo che adesso lo aggiustano?

di Cesare Sciabarrà