Vedere quel semaforo sull’attenti come un soldato fiero che fa la guardia alla regina, mi ha in qualche modo riempito d’orgoglio. Perché siamo felici quando le cose si fanno, e non ci sguazziamo sull’inefficienza. Se le nostre segnalazioni avessero sempre questi effetti , mi prenderei l’impegno personalmente di farne una al giorno. Noi facciamo quello che possiamo.
Grazie per i tanti attestati di stima nei confronti della nostra testata e del suo operare. Con l’intervento al semaforo cadente, non ci hanno “fottuto” come recitava un post di un nostro lettore, ci hanno dato ragione, hanno condiviso la nostra preoccupazione. Perché se quel semaforo fosse caduto sopra qualche passante, allora si che lo avrebbe “fottuto”.
E allora voglio soffermarmi sull’importanza delle parole, che sono l’unica arma che possediamo e che possiamo puntare nei confronti dell’inefficienza, della strafottenza, della disattenzione.
Sono personalmente contento che ci sia un pericolo in meno in questa nostra città groviera, sono contento che un po’ di parole messe in fila abbiano sollecitato chi di competenza ad intervenire. A lui o a loro, fate voi, va comunque un plauso, in ritardo come il loro intervento ma sempre di un plauso si tratta. Io la mia scommessa l’ho vinta insieme a tutti quelli che ogni giorno passano davanti a quel semaforo. Ad maiora.
Cesare Sciabarrà