I giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo, hanno condannato i due imputati, accusati di omicidio colposo e disastro colposo, per il crollo dell’edifico di Torre di Gaffe a Licata, dove perse la vita l’operaio romeno di 32 anni Mircea Spiridon. Inflitti 3 anni di reclusione all’imprenditore palmese Antonio Di Vincenzo, (in primo grado il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Ezio Damizia l’aveva condannato ad una pena di 4 anni e 2 mesi). Di Vincenzo difeso dagli avvocati Antonino Gaziano e Francesco Scopelliti, è stato assolto dalle accuse al capo D (minacce). Confermata la condanna a 1 anno di reclusione per l’ingegnere Vincenzo Marchese Ragona (assistito dagli avvocati Enrico Quattrocchi e Totò Pennica). Al riconoscimento delle accuse per Ragona è conseguita anche la condanna al pagamento di una provvisionale di 100.000 euro. Accolte in gran parte le richieste del procuratore generale che al termine della sua requisitoria aveva avanzato la richiesta di conferma della sentenza di primo grado. Era il settembre del 2006 quando si sbriciolò la palazzina di cinque piani. Di Vincenzo è il titolare dell’impresa che doveva ristrutturare l’immobile, mentre Marchese Ragona era il direttore dei lavori.