Trentaquattro anni fa veniva ucciso, da parte della mafia, l’ex presidente della Regione, Piersanti Mattarella. Ieri a Palermo le celebrazioni in sua memoria. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha deposto una corona di fiori sul luogo dell’agguato, in via Libertà. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre al fratello Sergio Mattarella e ai figli Bernardo e Maria, anche il presidente della Regione Rosario Crocetta, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, autorità civili e militari.

“Piersanti Mattarella è stato un uomo illustre della Sicilia e un esempio di classe dirigente ‘con le carte in regola’ – ha dichiarato Ardizzone – . E proprio per questo motivo, a distanza di 34 anni resta sempre un punto di riferimento indelebile. Oggi, più che mai, infatti, quel modello di amministrazione deve essere il faro per la politica siciliana. Un esempio da seguire, in un momento storico particolarmente delicato, affinché i cittadini possano recuperare la fiducia nelle istituzioni. E per iniziare a farlo, ognuno di noi, anche nel proprio piccolo, ha il dovere di fare la sua parte”.


Piersanti Mattarella era nato a Castellammare del Golfo il 24 maggio del 1935. Esponente di spicco della Democrazia Cristiana, venne eletto all’Assemblea regionale siciliana nel 1967 nel collegio di Palermo e rieletto per tre legislature. Dal 1971 al 1978 fu assessore regionale alla Presidenza. Fu eletto presidente della Regione Siciliana nel 1978, guidando una giunta di centro sinistra, con il sostegno esterno del Pci. Nel 1979 dopo una breve crisi politica, formò un secondo governo. Venne ucciso il 6 gennaio del 1980 mentre era presidente della Regione.