cane_05Non è una favola per bambini, anche se ne ha tutte le apparenze, è una storia vera: il protagonista della storia è un cane, un meticcio che fra i suoi genitori deve avere avuto un Labrador. È arrivato, non si sa da dove, a Scicli nel 2006, e da allora è diventato la mascotte della città. È stato adottato, infatti, dall’intera comunità per la quale si è adoperato senza fare distinzione per alcuno. Ognuno ha un episodio da raccontare su Italo Barocco – il cane s’era guadagnato sul campo anche il cognome – e a tutti è rimasto nella memoria il suo coraggio, le sue gesta d’amicizia, l’aiuto che riusciva a dare a chi ne aveva bisogno. Per due anni Italo è stato il “secondo” cittadino di Scicli, dopo il sindaco, di sicuro l’essere più amato per la sua mitezza e l’innato “altruismo”.

Ora la storia di Italo sarà raccontata in un film grazie a Alessia Scarso, siciliana, che passa dal montaggio alla regia. “L’idea mi è venuta seguendo un blog sulla mia zona d’origine, il Ragusano — spiega Alessia Scarso a Giuseppina Manin sul Corriere della Sera, – si parlava di un randagio diventato l’eroe di Scicli. Incuriosita, sono andata a verificare: lui mi è venuto incontro, si è fatto accarezzare, non mi ha mollata per tutto il tempo. Cercavo un soggetto per il mio primo film. Quel bastardino misterioso poteva essere il tramite per raccontare una comunità di persone. Un pezzetto di Sicilia e d’Italia visti attraverso uno sguardo canino”.


È però passato del tempo, fare un film è una impresa dura. “Nel 2011, mentre scrivevamo la sceneggiatura, Italo, ormai vecchio e malandato, ci ha lasciati – racconta Alessia Scarso sul Corriere – per Scicli un lutto collettivo, tanto che il sindaco ha deciso di seppellirlo nella Villa Comunale, dove ora riposa sotto una lapide”.

Nel film, distribuito dalla Notorious Pictures, sarà un altro meticcio, di nome Tomak, che assomiglia molto a Italo, a raccontare la storia del cane più amato di Sicilia.

Hollywood ha raccontato tante storie di cani speciali, ci sono addirittura dei sequel dedicati alle loro gesta, ma in Italia il film di Alessia Scarso è una rarità. Ed è sorprendente che Italo abbia scelto la città in cui si gira Montalbano per sentirsi a casa propria. Fosse andato altrove, forse, a nessuno sarebbe venuto in mente di farne il soggetto di un film.

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