Stalking telematico, si chiama tecnicamente così chi proferisce offese e ingiurie attraverso il Web e in special modo attraverso social network molto visitati come facebook. Normalmente si tratta di persone che per diversi motivi, che vanno dall’insicurezza, all’insoddisfazione personale o nei casi più estremi vere e proprie patologie cliniche e scaricano le loro frustrazioni in modo volgare e insulso.
Sono tantissime ogni anno le vittime di questo tipo di reato che è perseguibile per legge (612 bis c.p. il reato di “atti persecutori”, espressione con cui si è tradotto il termine di origine anglosassone to stalk, (letteralmente “fare la posta”), con il quale si vuol far riferimento a quelle condotte persecutorie e di interferenza nella vita privatae della dignità di una persona.)
La tecnica che molto spesso adoperano I vigliacchi telematici è quella di evitare di scrivere esplicitamente il nome della vittima per non incorrere secondo loro, in una denuncia penale. Spesso però comunicano alla lista dei loro amici a chi si riferiscono, denigrando e offendendo la loro vittima.
Pare che anche a Canicattì vi siano elementi avezzi a questo tipo di attività.
Infatti chiunque diventi vittima o bersaglio di questi soggetti , deve vedersi costretto a subire offese e ingiurie camuffate con frasi di circostanza.












