Una foto postata sul social network  Facebook, che ritrae un cane impiccato nelle campagne di Canicattì,  ha scatenato sdegno e riprovazione di moltissimi utenti sia sui social che nei blog delle associazioni animaliste che da anni  si prendono cura dei randagi proponendo anche agli enti pubblici campagne di sensibilizzazione per arginare il problema del randagismo.

Il macabro ritrovamento è avvenuto alla periferia di Canicattì, sembra nelle vicinanze di contrada Firriato.   Il corpo senza vita di un cane di grossa taglia, è stato rinvenuto impiccato ad una corda appesa ad un recinto.


A darne notizia alcuni volontari appartenenti ad associazioni animaliste che ne hanno postato la foto su Facebook scatenando un vortice di commenti di indignazione  per l’atroce gesto.

La vicenda di Canicattì richiama alla mente il caso di Sangineto(Cs) dove 4 ragazzi hanno ripreso con i propri  telefonini l’impiccagione di un povero cane, una vicenda che ha avuto un grande eco nazionale e  che avrà dei risvolti giudiziari.

Il problema del randagismo è molto sentito in città. E’  opportuno che  l’amministrazione comunale di Canicattì informi la città su come ha operato al riguardo, non si può portare avanti una campagna contro gli animali che , loro malgrado, sono vittime dell’inerzia del sistema.

In questi anni  il problema è stato portato avanti nei modi previsti dalle vigenti norme in materia.  Con la legge nazionale  281/91 è stato sostanzialmente modificato l’approccio nei confronti del randagismo , evidenziando l’accresciuto interesse della società verso gli animali d’affezione.

Riguardo alla costruzione di un canile comunale, questi avrebbe la sola funzione di ricovero di quei cani pericolosi mentre invece si necessita di una struttura molto più ampia.