Giovedì 14 settembre, a distanza di una settimana dall’avvio della Settimana della Legalità canicattinese, si è svolta una presentazione del documentario “Il Giudice di Canicattì. Rosario Livatino, il coraggio e la tenacia” di Davide Lorenzano nella prestigiosa Protomoteca del Campidoglio, a Roma.

Una manifestazione di grande cittadinanza e cultura patrocinata del Comune di Roma. “È nata da un incontro casuale sulla metro. Ero molto tesa. Mi chiedevo cos’altro volesse sapere da me un giornalista – ha dichiarato con tono scherzoso la Sindaca della Capitale Virginia Raggi –. Davide mi ha detto del suo documentario. Ci siamo dati appuntamento e scambiati i numeri. E da quello che è stato un incontro casuale, quasi una sfida, oggi siamo qui. E sono onorata di potere ospitare in questa sede un contributo importante per una persona che ha dedicato la sua vita, purtroppo brevissima, alla lotta alla mafia. Rappresenta un esempio. E tuttavia non dobbiamo dimenticare tutti coloro che portano avanti questa battaglia. Alcuni sono qui, altri nelle procure, altri nelle Istituzioni e ci sono cittadini che ogni giorno con molte difficoltà portano avanti una battaglia contro qualcosa che è estremamente ramificato” – ha proseguito la Sindaca che ha presenziato fino a conclusione della proiezione del documentario.

Presente per l’occasione anche il Sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura: “Ri ngrazio la Sindaca per averci onorati di essere qui, in questa splendida cornice, nella Capitale. Davide ha dedicato tutto se stesso in questi anni per realizzare questa opera molto pregevole e di grande valore sul nostro concittadino, barbaramente ucciso 27 anni fa. Ricordo altresì che Canicattì ha pagato un prezzo carissimo nella lotta contro la mafia: due anni prima, rispetto all’omicidio di Livatino, il giudice Antonino Saetta e il figlio Stefano vennero uccisi sulla stessa strada in direzione Caltanissetta. Oggi in sala ci sono molti giovani ed è un bel segnale: credo che con l’educazione alla legalità nelle scuole e il rispetto delle regole il riscatto della Sicilia e dell’Italia possa essere un obiettivo più raggiungibile” – ha dichiarato Di Ventura nel suo saluto.

Grande la commozione durante la proiezione dell’opera a cui è seguito un dibattito moderato dalla giornalista del giornale Radio Rai Carla Manzocchi. L’autore e regista Davide Lorenzano ha dichiarato: “Quando mi chiedono perché un ragazzo come me, che non era neanche nato al tempo dell’omicidio, abbia voluto realizzare un documentario sul giudice Livatino, mi chiedo a mia volta perché, al contrario, non avrei dovuto interessarmene. Talvolta il disinteresse per questi argomenti costituisce un’anomalia in chi invece cerca risposte. Forse, molto è ancora da fare. Padre Puglisi diceva che se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto. Spero di avere fatto qualcosa di buono“. Luigi Birritteri, Consigliere di Stato, ha sostenuto che: “Il documentario dà molto risalto alla professionalità di un collega dedito come Livatino. È stato il primo in Italia a fare indagini sulle fatture false. Ognuno di noi deve interrogarsi la mattina se ha fatto la propria parte, con disciplina e onore, contro la mafia, contro la violenza sulle donne, contro il bullismo“. Presente anche Giulio Scarpati che, oltre al ruolo di voce narrante nel documentario, interpretò Rosario Livatino nella pellicola “Il giudice ragazzino” e che ha esternato come essere entrato in contatto con la famiglia del magistrato sia stata l’esperienza professionale ma anche umana più importante della sua carriera. Intervenuto anche Luca Tescaroli, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Roma, già accusa nel processo per la strage di Capaci, che ha affermato: “Abbiamo un debito di riconoscenza verso Livatino. Ha fornito l’insegnamento del dovere e dell’indipendenza, senza spazi per i timori o la paura. E questo deve essere ricordato anzitutto dalle Istituzioni“. Domenico Airoma, Vicepresidente del Centro Studi Livatino, ha dichiarato: “Quando si parla di Livatino è impossibile fare retorica. Scoprirlo per me è stata una esperienza sconvolgente. Anzitutto per la sua professionalità e poi per la sua indipendenza e la capacità di andare in fondo alle cose“.

Dalla pagina Facebook de Il Giudice di Canicattì, fa sapere l’autore, prossimamente sarà possibile visualizzare il video integrale con tutti gli interventi dei relatori della giornata caratterizzata dalla presenza di tanti giovani, curiosi ed estimatori. Presente anche il Maestro Bruno Bavota, compositore della colonna sonora. Hanno presenziato gli studenti del liceo Giulio Carlo Argan. La manifestazione, sorta con il contributo dell’azienda Lirenas, ha segnato una tappa decisiva nel percorso di divulgazione della ricerca documentaristica di Lorenzano, entrata in punta di piedi a Canicattì, da quell’annuncio alla cittadinanza a maggio dello scorso anno da un bene confiscato alla mafia, Villa Grazia, alla Prima sul palcoscenico del Teatro Sociale, fino ad accedere alle stanze del Campidoglio insieme al primo cittadino d’Italia, catturando l’attenzione di testate nazionali e internazionali, ma soprattutto una tappa indelebile per la testimonianza dell’opera del giudice Rosario Angelo Livatino cui si avvia al 27esimo anno di celebrazioni con la vicina Settimana che la sua città gli dedica, come anche ad Antonino e Stefano Saetta.