E’ morto a 91 anni, nella sua casa romana, il pittore Bruno Caruso, cittadino onorario di Naro sin dal 23 maggio 2000, che ha donato al Comune una raccolta di opere grafiche sue e di altri autori che a lui ne avevano fatto dono, affinché venisse istituito il Museo dell’Arte Grafica.
Oggi quel Museo, allestito nei locali del complesso monumentale Palazzo Malfitano-ex ospedale San Rocco, custodisce ed espone importanti opere grafiche che vanno dal Seicento ai giorni nostri.
Il nucleo iniziale e centrale del Museo è costituito dalle calcografie, litografie, xilografie, serigrafie e disegni facenti parte della donazione del Maestro Caruso (avvenuta con scrittura privata del 3 giugno 2000), cui successivamente si sono aggiunte altre acquisizioni.
Allo stato, nel Museo sono esposte ben 10 acqueforti,4 litografie e 1 acquaforte acquarellata di Bruno Caruso.
DICHIARAZIONE DEL SINDACO:
“A nome mio personale, dell’Amministrazione Comunale che presiedo e di tutta la Città di Naro, esprimo il cordoglio più sincero per la scomparsa del Maestro Bruno Caruso, nostro concittadino onorario e artista di indubbia e meritata fama.
Da giovane, disegnò i mali della Sicilia e raccontò il manicomio di Palermo e i suoi matti.
Amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia, non ha mai amato essere inquadrato in una corrente artistica. Egli stesso affermava che la sua è una pittura figurativa che non si può collocare in uno degli “ismi” del novecento e del secolo in corso.
Noi concittadini naresi gli restiamo grati per averci consentito di avere il Museo dell’Arte Grafica che –inaugurato dal sindaco Morello l’11 giugno 2000 come Mostra Permanente- è stato da me istituzionalizzato come Museo Civico”.
L’ex sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara, interviene sulla scomparsa del pittore Bruno Caruso: “Con Bruno Caruso, la cultura, perde un esponente di spicco che seppe, attraverso le sue opere, rappresentare le inquietudini sociali e politiche della Sicilia.
Il mio cordoglio è forte e vivo, anche perché, l’ho conosciuto personalmente e insieme ai cittadini di Naro, gli sono particolarmente grata, per aver permesso, tramite la sua donazione, di realizzare il Museo della grafica di Naro.
Ricordo, nel corso di un pranzo, a cui fui invitata, a casa sua, parlammo della creazione di una Fondazione. L’istituzione sarebbe stata presieduta dal Maestro, e avrebbe coinvolto personaggi di spessore, che dovevano attivare un progetto di valorizzazione di Naro e del suo Museo. Una idea che, gli allora consiglieri comunali, non compresero e bocciarono, privando la cittadina barocca di uno strumento che ne avrebbe sostenuto lo sviluppo. Resta una straordinaria gratitudine a Bruno Caruso, grande esponente della cultura che, attraverso fatti concreti, dimostrò il suo amore per Naro”.
Scompare uno dei protagonisti della scena artistica della Sicilia. E’ morto a Roma, dove viveva da tempo, Bruno Caruso. Aveva 91 anni. Amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia, è stato l’interprete di una linea artistica caratterizzata da una complessa vena creativa e fortemente influenzata dall’impegno civile. Nei suoi dipinti e nei suoi disegni ha raccontato le inquietudini, i mali antichi della Sicilia, le lotte sociali. Caruso evitava comunque di dare alla sua produzione una precisa connotazione artistica. “La mia opera – diceva – non è assimilabile ad alcuno stile canonico”.
Intenso il suo rapporto con il giornalismo che lo ha talvolta trascinato nel fuoco delle polemiche. Accadde per un disegno, “Evviva la Sicilia”, pubblicato dal giornale L’Ora dopo l’uccisione nel 1971 del procuratore Pietro Scaglione.