E i numeri parlano chiaro

Canicattì
359 dispositivi di accesso vascolare, 317 ricoveri in day service, 1250 medicazioni a pazienti esterni portatori di un dispositivo di accesso vascolare, da gennaio a ottobre di quest’anno. Sono i “numeri” dell’ambulatorio di Accessi vascolari del presidio ospedaliero Barone Lombardo di Canicattì, una perla della sanità agrigentina. L’ambulatorio si occupa della totale presa in carico del paziente che ha la necessità di un catetere vascolare per infusioni che richiedono un accesso venoso centrale ed è dotato delle tecnologie più avanzate sulla procedura di impianto e il corretto posizionamento di cateteri vascolari. Lo staff clinico si occupa della gestione dei cateteri vascolari stessi (da qui le 1250 medicazioni) per evitare, o in taluni casi, ridurre, le complicanze infettive e meccaniche, oltre, ovviamente, della rimozione degli stessi dispositivi.


Non a caso, l’ambulatorio è inserito nella rete Picc italiana per l’inserimento e la gestione dei cateteri venosi centrali a inserzione periferica e centrale.

Lo staff clinico, composto dai medici Vera Ruffo, Ignazia Monachello e Mauro Granata (anche referente del progetto Targeting Zero per l’Azienda sanitaria di Agrigento), e dagli infermieri Pietro Napoli, Giuseppe Palermo e Onofrio Sanfilippo,Salvatore Montaperto è a disposizione dei pazienti in ambulatorio (raggiungibile dal servizio di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale)   il martedì e il giovedì per l’inserzione di un dispositivo di accesso vascolare e dal lunedì al venerdì per la gestione (medicazione) dei dispositivi già impiantati. “La salvaguardia del letto venoso – dichiara Mauro Granata – punta a una visione di maggiore ampiezza temporale, passando dall’approccio hic et nunc alla modalità basata sul percorso assistenziale e sulla necessità di tutelare i bisogni dell’assistito”.

Rita Baio