E’ stata un’assemblea animata e intrisa di preoccupazione quella tenutasi venerdì scorso nella sede dalla Hydortecne, società controllata al 100% da Girgenti Acque, indetta dai sindacati e alla quale hanno partecipato un centinaio di lavoratori. Sul tavolo le questioni riguardanti la società e il futuro dei dipendenti alla luce di quanto sta avvenendo nelle ultime settimane, dopo la risoluzione del contratto deliberata dall’Ati, l’interdittiva antimafia e la nomina del Commissario Gervasio Venuti quale “presidio di legalità” in Girgenti Acque. Nel corso della riunione si è specificato come il destino di Hydortecne sia legato direttamente a quello di Girgenti Acque, e viceversa. Si è rimarcato come la Hydortecne, che conta circa 150 dipendenti, sia di fatto una costola di Girgenti Acque e di come i dipendenti dell’una e dell’altra società si occupino in pratica delle stesse attività. I sindacati hanno tranquillizzato i lavorati circa possibili licenziamenti che, al momento, non sono previsti e che comunque prevederebbero un lungo iter e, nel caso, potrebbero riguardare non solo Hydortecnhe, ma anche Girgenti Acque. I sindacati hanno affermato come le Girgenti Acque e Hydortecne siano in sostanza una cosa sola anche se giuridicamente due società distinte. Ribadito anche il fatto che all’orizzonte non vi è alcun soggetto pronto a “sostituire” Girgenti Acque nella gestione del servizio idrico integrato che continua ad essere gestito dalla società idrica. I sindacati confidano in un prossimo incontro con il prefetto, con il Commissario Venuti, nei confronti dei quali nutrono fiducia, e con l’Ati che dovrà indicare quale via vorrà seguire per dare certezze al servizio idrico in provincia di Agrigento.