I giudici del tribunale di Termini Imerese hanno dichiarato illegittima la sospensione del reddito di cittadinanza con una comunicazione arrivata per sms dall’Inps prima della fine naturale del beneficio.

Una cittadina, M.C.M. difesa dall’avvocato Pier Luigi Licari, si è vista bloccare a luglio 2023 il sussidio anche se la domanda era stata presentata a maggio del 2022 e quindi prima dell’entrata in vigore della nuova legge con la quale si era decisa la stretta da parte del governo. La donna avrebbe dovuto percepire il reddito sino a scadenza naturale.


Secondo i giudici il legislatore ha introdotto un principio di carattere generale in virtù del quale “il cittadino beneficiario del reddito di cittadinanza, in virtù di un riconoscimento ottenuto in precedenza all’emanazione della nuova legge abrogativa, ne continua a fruire fino alla sua “naturale scadenza”, ossia per 18 mesi decorrenti. Una diversa interpretazione avrebbe finito per sacrificare il principio della irretroattività della legge, pregiudicando le ragioni di chi, come la reclamante, aveva ottenuto il beneficio nel vigore della legge che lo ha istituito, con l’aspettativa di beneficiarne per 18 mesi.

Il ricorso è stato ritenuto legittimo anche per il danno grave e irreparabile che correva la donna, nell’attesa di una sentenza di merito, visto che la sospensione della prestazione mortificava le esigenze alimentari della stessa, ciò traducendosi in un pregiudizio al proprio diritto a vivere un’esistenza autonoma e dignitosa, costituzionalmente garantito. Alla luce della decisione dei giudici sono dovuti alla donna le rate di agosto, settembre, ottobre e novembre.

“La sospensione del Reddito di cittadinanza è stato un terremoto che ha privato intere famiglie del necessario per vivere lasciandole nella più assoluta disperazione – dice l’avvocato – Pensare che questo possa essere avvenuto ingiustamente (come nel caso di specie) e come, probabilmente, per tantissime altre persone, per via di un legislatore disattento, accresce il senso di frustrazione”.