Il calo di presenze e di arrivi nella provincia di Ragusa per quest’estate 2025 è talmente palese che assistiamo a un’arrampicata sugli specchi da far rabbrividire da parte di alcuni rappresentanti di categoria.

Facciamo riferimento alle ultime dichiarazioni della vicepresidente di Federalberghi Ragusa, Rosa Maria Chiaramonte, che – nel silenzio del suo presidente Rosario Dibennardo, che è anche (guarda un po’) accountable manager di SAC – sostiene che le performance in calo dell’aeroporto di Comiso, né la difficoltà di raggiungere la provincia per i lavori sulla Catania-Ragusa, abbiano peso sulla stagione estiva da dimenticare per gli addetti ai lavori.


E così, oltre allo sport dell’arrampicata sugli specchi, assistiamo anche al gioco dello scaricabarile.

Sarebbero altre le colpe del territorio, secondo Chiaramonte, che prova a distrarre il pubblico dai reali problemi del territorio parlando di una mancata promozione degli Iblei.

Di queste affermazioni prive di capacità di analisi e di lungimiranza, e che fanno tremare le vene e i polsi a tutto un territorio – visto che arrivano da chi, in teoria, dovrebbe fare gli interessi dello stesso – ne abbiamo francamente sentite abbastanza.

La verità è che, per quanta promozione si possa fare di un territorio, se raggiungerlo diventa esoso e difficoltoso, si crea solo l’isola (nell’isola) che non c’è. E Ragusa non se lo può più permettere. Dimettetevi.

Il Comitato a Difesa e Sviluppo dell’Aeroporto degli Iblei