Il governo nazionale stanzia oltre 13,3 milioni di euro per recuperare cinque aree naturali tra le più sensibili della Sicilia.

Dalla costa meridionale di Lampedusa alle saline di Priolo e Trapani, passando per il fiume Pollina e il pantano di Lentini, gli interventi sono stati progettati dall’assessorato regionale al Territorio e ambiente, e approvati grazie a un’intesa tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase).


La cornice normativa è il Regolamento europeo sul ripristino degli habitat naturali, conosciuto come Restoration Law, che impone agli Stati membri di recuperare una parte significativa dei propri ecosistemi degradati entro il 2030.

“Il governo Meloni ha valutato positivamente i nostri progetti – commenta l’assessore Giusi Savarino – e a breve con queste risorse potremo dare attuazione, coinvolgendo gli enti gestori, a quanto previsto in fase progettuale. Un percorso da me avviato che ci permetterà di riqualificare, implementare e tutelare ancora meglio i siti individuati”.

Il primo accordo operativo verrà siglato nei prossimi mesi tra il Mase e la Regione Siciliana, per definire nel dettaglio tempi, modalità di attuazione e obiettivi di ciascun intervento.

Cinque interventi, cinque aree fragili da recuperare
Il pacchetto di progetti, elaborato nell’ambito della strategia regionale per la biodiversità, copre realtà ambientali molto diverse tra loro, ma tutte strategiche per la conservazione degli ecosistemi mediterranei.

Lampedusa, per esempio, è una delle isole con la più alta concentrazione di biodiversità endemica. Qui, il progetto prevede una riqualificazione naturalistica della costa meridionale e la ricostituzione della vegetazione autoctona.

Come ha sottolineato Giusi Savarino un intervento dal forte valore simbolico riguarderà la casa di Domenico Modugno, a pochi passi dalla spiaggia dei Conigli. La Regione la acquisirà per trasformarla in un Centro per la biodiversità del Mediterraneo, pensato come luogo di ricerca, educazione ambientale e fruizione controllata di uno dei litorali più tutelati d’Europa.

Tra le altre azioni previste anche la bonifica di un’area nelle saline di Priolo, diventate negli ultimi anni un laboratorio di resilienza ambientale. Qui i fenicotteri rosa sono tornati a nidificare grazie a interventi di tutela che hanno ridato vita a un ecosistema fragile. Il nuovo progetto punta a fare un passo avanti: bonifica di un’area industriale dismessa e creazione di nuove aree umide, indispensabili per garantire habitat sicuri alle specie migratorie e rafforzare il ruolo della riserva nel Mediterraneo.

A Trapani e Paceco, l’intervento interesserà in particolare la Salina Bella, una delle aree più suggestive per il birdwatching, ma anche importante per la produzione del sale marino. Verranno recuperati gli habitat connessi per favorire un equilibrio tra attività economica e conservazione ecologica.

Nel sito Natura 2000 del fiume Pollina, collegato al Parco delle Madonie, è previsto un intervento di riqualificazione fluviale, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle acque e favorire la ricostituzione della flora e della fauna autoctona lungo il tratto a valle.

Infine, nella zona di protezione speciale del Pantano Lentini, al confine tra le province di Siracusa e Catania, si procederà con acquisizioni fondiarie e la riqualificazione degli ambienti palustri, fondamentali per l’avifauna migratoria.

Sicilia protagonista nel ripristino degli habitat naturali
Questi interventi si inseriscono in una visione più ampia di tutela ambientale, che vede la Sicilia tra le Regioni più attive nell’attuazione delle direttive europee sul clima e sulla biodiversità.

Il finanziamento complessivo ammonta a 13.367.000 euro, suddivisi tra i cinque progetti, tutti ritenuti prioritari dal governo Schifani. Si tratta di un investimento non solo ambientale, ma anche sociale ed economico, perché il ripristino degli ecosistemi ha ricadute dirette sul turismo, sulla salute pubblica e sulla valorizzazione del territorio.

Per il governo Schifani si tratta di “priorità che finalmente potranno essere realizzate”, ha poi concluso Savarino.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il supporto del Ministero dell’Ambiente, ha riconosciuto l’importanza strategica di questi siti per il patrimonio naturale italiano, accogliendo integralmente le proposte della Regione Siciliana.

I prossimi mesi saranno decisivi per trasformare questi progetti in cantieri concreti, nel rispetto dei vincoli ambientali e delle esigenze locali. Un passo avanti verso una Sicilia più verde, sostenibile e resiliente.