La violazione delle norme per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro causò la morte diun operaio 69enne di Raffadali, che il 24 luglio 2023 precipitò dall’altezza di cinque metri mentre lavorava alla realizzazione di una tomba di famiglia presso il cimitero comunale di Aragona. A nulla servirono i tentativi di rianimare l’uomo che spirò poco dopo l’arrivo degli operatori sanitari dell’elisoccorso.
Al termine dell’udienza preliminare tenutasi presso il tribunale di Agrigento, il 56enne datore di lavoro e compaesano della vittima, ha patteggiato due anni di reclusione per omicidio colposo con la sospensione condizionale della pena. Il gup, Iacopo Mazzullo, ha accolto, infatti, la richiesta di patteggiamento avanzata in seguito all’accordo tra il Pm ed il legale dell’imputato mentre il progettista e direttore dei lavori e committente dei lavori, hanno scelto il rito ordinario e sono in attesa che venga celebrata l’udienza preliminare.
I familiari della vittima sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di gravi infortuni sul lavoro e, tramite legali duciari, si sono costituiti parte civile nel procedimento penale.












