studenti-universitariÈ stata firmata a Palazzo d’Orleans una convenzione tra l’assessorato regionale della Salute e l’assessorato regionale Istruzione e Formazione Professionale, l’Università degli Studi di Enna “Kore” e la fondazione “Proserpina” di Enna per l’istituzione e il funzionamento nella Sicilia centrale di corsi di laurea in ambito sanitario.

La Regione Siciliana si è impegnata a porre a disposizione dei corsi di laurea e post-laurea in ambito sanitario le proprie strutture e le proprie risorse umane e professionali per lo svolgimento delle attività di tirocinio e delle attività didattiche, che verranno di anno in anno individuate, e che saranno oggetto di appositi Protocolli valutati e sottoscritti tra le Aziende Sanitarie e Ospedaliere e la Fondazione Proserpina ovvero la stessa Università, fermo restando le attribuzioni dei pertinenti Ministeri.

“Al fine di mantenere e custodire il patrimonio professionale e scientifico di alcune specifiche strutture sanitarie – si legge in una nota della Presidenza della Regione – l’Università di Enna e la Fondazione Proserpina per la formazione in ambito bio-medico si avvarranno prioritariamente di taluni presidi che saranno individuati dalla Regione per le attività pratiche e di tirocinio richieste dai corsi universitari, nel rispetto dell’organizzazione interna di ciascun presidio ospedaliero”.

Una scelta che non piace agli studenti delle università di Catania, Messina e Palermo, costretti ad affrontare i test d’ingresso a numero chiuso per frequentare la stessa facoltà. In una nota congiunta l’Unione Universitari esprime il proprio rammarico per la decisione dell’Università di Enna di aprire una facoltà di Medicina a numero aperto. “Non c’è un modo diverso per definire la scelta di aprire ad Enna il corso di Laurea in Medicina, – scrivono gli studenti – in collaborazione tra la fondazione “Proserpina” e l’Università rumena “Dunarea de Jos”. Di fatti non è un caso se il mese prossimo migliaia di studenti saranno in fila per i test d’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia nelle altre tre città universitarie siciliane, mentre ad Enna basterà una semplice compilazione on-line per intraprendere un corso di studi così tanto richiesto”.

“Ci chiediamo come sia possibile – prosegue la nota – che, nello stesso territorio possa avvenire una simile discriminazione: chi potrà pagare un’università privata avrà accesso agli studi in Medicina mentre tutti gli altri resteranno vincolati dalla legge che regolamenta l’accesso a tale facoltà. Il diritto agli studi non può in alcun modo essere vincolato dal potere finanziario degli aspiranti studenti”.

Per l’Unione universitari “un plauso” va certamente fatto alla coerenza degli uomini di Governo, dopo la presa di posizione in favore del “numero chiuso” da parte dell’On. Faraone – Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione – decidono poi di presenziare all’apertura di questa nuova facoltà con il nuovo assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi. Ci preme mettere in guardia gli studenti da quelle che saranno le possibilità reali di questo corso di studi, negli anni è sempre risultato molto difficile fare il passaggio da un corso di studi estero (perché di questo si tratta) ad uno italiano, convalidare le materie e principalmente fare in modo che il proprio titolo di studi sia poi spendibile in territorio italiano”.

Con riferimento alla convenzione con il governo della Regione, avente ad oggetto la formazione in ambito bio-medico nella Sicilia Centrale, sottoscritta sia dalla Kore che dalla Fondazione Proserpina, l’università precisa che “rimangono distinte e separate le programmazioni dei due atenei che sono presenti a Enna”.

In particolare, in una nota, la Kore “ribadisce di non avere nei propri piani, come più volte evidenziato, l’istituzione di percorsi sanitari a Enna, avendo in corso un progetto che interessa Caltanissetta”.

L’altro ateneo che ha aperto una propria sede a Enna, invece, e cioè l’università statale di Galati (Romania), ha previsto due corsi di laurea. “È normale che, come avvenuto più volte – sottolineano dalla Kore – diversi atenei sottoscrivano convenzioni congiunte con la Regione quando si tratta dello stesso ambito scientifico o dello stesso ambito territoriale, ma questo non comporta ovviamente alcuna fusione di strutture. Fa piacere, nel caso specifico, che Enna sia divenuta sede da oggi di due diversi atenei, uno italiano e uno romeno, a conferma – conclude la nota della Kore – della crescente caratterizzazione della città come sede universitaria elettivamente centrale per la nostra Isola e oltre”.