capitano-gdf1Da qualche giorno a Canicattì, è partita una particolare campagna di sensibilizzazione all’uso del casco che vede  impegnate le forze dell’ordine in un’azione repressiva mirata  alla valorizzazione di quest’importante strumento salvavita. Da alcuni giorni, sono in corso una serie di posti di controllo mirati a far rispettare le norme relative all’uso del casco.  In particolare, le fiamme gialle, nell’ambito dell’operazione “Non ci casco” hanno sequestrato 1.826 caschi da moto  che, da accurati controlli, sarebbero risultati non omologati.  I finanzieri della tenenza di Canicattì,  coordinati dal capitano Francesco Auriemma e dal comandante provinciale della Guardia di finanza di Agrigento, hanno effettuato decine di posti di controllo.  I controlli sono partiti grazie ad una precedente indagine portata avanti dalla Gdf di Genova, che  ha accertato l’esistenza sul mercato,  di caschi marchiati  “Stone” o “Stoneline”, prodotti dalla “Vismara s.r.l.” e dalla “R.v.m. s.n.c.” non correttamente omologati.
“Per quanto emerso nell’ambito dell’operazione, – scrive la guardia di finanza in un comunicato stampa – si sconsiglia vivamente l’utilizzo, per ragioni di sicurezza, di tale prodotto e si invitano gli acquirenti, già in possesso, a consegnare il casco acquistato, presso gli uffici della Gdf”.