Si è concluso, presso la sede distaccata di Canicattì del tribunale di Agrigento, il processo nei confronti di un impiegato di Canicattì accusato di abusivismo edilizio. Il giudice monocratico, Luca D’Addario, ha emesso il dispositivo contenente il non luogo a procedere nei confronti di Felice Costantino 52 anni di Canicattì, a seguito di intervenuto condono edilizio. I fatti si riferiscono ad alcuni anni addietro. L’imputato, in qualità di proprietario e committente dei lavori, in concorso con altre persone rimaste ignote, avrebbe dato inizio ad una serie di lavori consistenti nella costruzione di un appartamento di circa 100 metri quadrati. Il tutto sarebbe stato realizzato senza nessuna autorizzazione e in assenza di un direttore dei lavori. A seguito di alcuni controlli mirati a reprimere il fenomeno dell’abusivismo edilizio, i vigili urbani avrebbero notato il fabbricato. Dopo accurate verifiche, sarebbe emersa la natura abusiva delle opere edilizie. Le violazioni accertate dal nucleo edilizia dei vigili urbani, sono state successivamente trasmesse alla competente procura della repubblica di Agrigento che ha aperto un fascicolo giudiziario sulla vicenda. Nel verbale redatto dai vigili urbani era prevista anche la demolizione dell’immobile. A distanza di alcuni anni la sentenza. Il giudice D’Addario, dopo aver valutato gli atti in camera di consiglio, ha emesso il dispositivo tenendo conto dei documenti prodotti dalla difesa che evidenziavano la regolarizzazione dell’immobile, a seguito del condono edilizio. Il P.M. Emanuela Saieva, aveva avanzato la richiesta di condanna a 15 giorni di carcere e 7.500 euro di ammenda