Si è riunita, ieri mattina presso la sala conferenze di palazzo Stella, la commissione spettacoli del comune di Canicattì, per discutere sulle sorti del teatro sociale. Durante la riunione si è parlato dell’agibilità dei locali e di alcune verifiche tecniche che saranno messe in atto al fine di garantire la massima sicurezza della struttura. L’inaugurazione della costruzione di via Ippolito, era prevista per lo scorso Febbraio. Superati alcuni problemi tecnici, i ritardi nella messa in funzione del teatro continuano a persistere. Intanto, lo storico canicattinese, Alfonso Napoli, mette in luce alcuni dubbi sulla gestione dell’opera del Basile. “ Non esiste una istituzione come una fondazione o ente “Teatro Comunale”, cui affidare la gestione del Teatro – commenta Napoli – per il nostro Teatro, non credo ad una creazione di una fondazione o un ente autonomo. Unico modo per una sana gestione è affidarlo in concessione temporanea ad associazioni, enti privati, comitati, privati, ecc.
Che sappiano inserire questo Teatro in un circuito virtuoso di eventi musicali e teatrali, e al contempo di interagire con le Onlus e le istituzioni presenti nel territorio, mostrando un’attenzione particolare ai giovani e alla valorizzazione del loro rapporto con la cultura. La preoccupazione maggiore però è quella che la struttura finisca in mani inesperte”.
L’inaugurazione del teatro Sociale è molto attesa da tutti i canicattinesi. Quest’opera rappresenta un motivo di orgoglio per l’intera città. Il teatro Sociale, fu inaugurato agli inizi del secolo scorso ed ha visto la presenza di compagnie teatrali di altissimo profilo. Nel 1889 Ernesto Basile presentava il suo progetto che piacque subito per eleganza e stile. Nel 1927 ospitò Luigi Pirandello con la sua compagnia che rappresentarono i “Sei personaggi in cerca d’autore”. Alla fine della seconda guerra mondiale, l’allora Giunta comunale guidata da Francesco Cigna distrusse gli interni (compresi i palchi) e trasformò il tutto in sala cinematografica.