petrotto-sin-racalmutoAd un anno dalla chiusura riparte il progetto per immigrati richiedenti asilo e rifugiati. Riaprirà infatti i battenti il centro di accoglienza San Calogero. Nella sala conferenze dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento è stato presentato il progetto San Calogero, ossia del centro di seconda accoglienza e mediazione culturale, finanziato dal Ministero dell’Interno. Alla presenza del direttore dell’Azienda sanitaria provinciale, Salvatore Oliveri, del sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, di. Donato Notonica e degli operatori interculturali, Emilio Agnello, Diego Avanzato e Najet Bessali, sono state illustrate le linee guida per il funzionamento non solo del centro di Racalmuto, ma anche dei presidi di assistenza e consulenza che, a partire da gennaio, verranno insediati presso alcune strutture sanitarie e non, della provincia di Agrigento. Dopo il forfait della Provincia, il progetto è stato riavviato con il Comune di Racalmuto e il Ministero dell’Interno e con il concorso dell’ Azienda provinciale di Agrigento.
«È chiaro che senza l’apporto costruttivo di Acuarinto – ha detto il sindaco Salvatore Petrotto – il progetto era destinato ad un sicuro naufragio, dopo il ritiro della Provincia Regionale». «Racalmuto merita di riavere il centro di accoglienza – ha detto Emilio Agnello – perché dal punto di vista dell’accoglienza agli immigrati è risultato essere all’avanguardia. Tutti gli immigrati hanno sempre parlato di una ospitalità senza precedenti, ecco perché abbiamo insistito per la riapertura nel paese di Sciascia