0In una riunione svoltasi nei giorni scorsi presso il Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana si è discusso di uno dei motivi per cui i fondi per la costruzione dell’autoporto di Naro sono stati disimpegnati.
Nel 2003, su commissione dell’allora Sindaco di Naro Prof. Cumbo, l’A.I.TRAS. ha effettuato uno studio del territorio ed individuato un’area artigianale per la costruzione dell’autoporto della provincia di Agrigento ricadente nel territorio di Naro. Il comune di Naro ha posto poi lo studio alla base della richiesta dei fondi alla Regione Siciliana, la quale glieli ha concessi.
Di fatto però si è proceduto ad una variazione del sito di poche centinaia di metri, in un’area agricola, con l’impegno da parte del Comune di Naro, guidato da Maria Grazia Brandara, nel frattempo divenuta sindaco, di procedere ad una variazione di destinazione urbanistica.
Tutti i progetti, preliminari, definitivi ed esecutivi, e il pagamento da parte della Regione Sicilia delle relative parcelle di tecnici, nonché il bando di gara per la costruzione, sono stati portati avanti su un sito che tutt’oggi è agricolo: in cinque anni di amministrazione, l’ex sindaco Brandara non ha proceduto al cambio di destinazione urbanistica e la Regione ha pagato parcelle su un sito dove ad oggi non si può costruire nulla!
Ad un certo punto la Regione Sicilia, accortasi della grave “inadempienza” da parte del Comune di Naro, ha ovviamente disimpegnato le somme. Noi aggiungiamo che se n’è accorta un po’ tardi.
Siamo in attesa di copia degli atti ufficiali già chiesti al Dipartimento Trasporti, per decidere, da associazione di categoria, su come intervenire.

IL PRESIDENTE
Salvatore Bella