Un elettore su due, in Sicilia, ieri ha deciso di non andare a votare. In provincia di Agrigento, il dato, rispetto alla media regionale, è addirittura leggermente più basso. Alla chiusura dei seggi, alle 22 di ieri sera, nei cinque Comuni dell’agrigentino interessati dalle amministrative avevano votato 28.468 su 61.334 aventi diritto, pari al 46,41%. Un trend negativo in continua crescita, frutto della disaffezione alla politica e della sempre maggiore emigrazione che dilaga nel territorio. Rispetto alla tornata elettorale precedente, i comuni in cui è scesa maggiormente la percentuale sono quelli di Cammarata e Ribera, rispettivamente al meno 9,96 e meno 9,90%.

Segue Palma di Montechiaro con il meno 5,76%, Realmonte con 2,87 punti percentuali in negativo; e infine quasi invariata la percentuale di votanti siculianesi allo stesso orario di pochi anni prima dell’ultima amministrazione poi sciolta per mafia: appena meno 1,84%.

Peggio della provincia di Agrigento, ha fatto solo quella di Enna, l’unica in cui è coinvolta anche una città capoluogo in Sicilia. Fino a ieri sera, nei quattro comuni dell’ennese in cui si vota, aveva adempiuto al proprio diritto elettorale solo il 43,77%. Ed è proprio in una cittadina di quel territorio che si registra la percentuale più bassa di votanti della Sicilia: a Valguarnera Caropepe si è presentato ai seggi solo il 34,70% di maggiorenni.

La provincia più virtuosa, con il 60,14% di votanti è quella di Ragusa. Qui, per la verità, si vota solo ad Ispica e quindi il dato coincide con quello della città, anche se va a Maniace, in provincia di Catania, la palma per l’affluenza con un 78,38%, un punto in meno comunque al confronto di cinque anni prima.