Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tempo fa il boss aveva preso la patente nautica a Marsiglia presentando un carta d’identita’ rilasciata in Italia. “comparando i due documenti -ha detto De Santis dirigente della sezione criminalita’ organizzata dalla squadra mobile di Palermo- abbiamo potuto notare che le fotografie erano diverse“.
“Innanzitutto abbiamo individuato un interesse di natura bancaria e commerciale -ha spiegato ancora De Santis- che si ha poi permesso di arrivare all’indirizzo di boulevard Notre Dame“.
Grazie anche alle informazioni fornite dagli 007, la polizia e’ riuscita ad individuare i collegamenti internet utilizzati dal boss latitante dalla Francia. L’uso del computer e soprattutto di Skype, che era gia’ stato scoperto dai tempi della perquisizione dell’ultimo covo del boss a Palazzo Adriano, nel cuore della Sicilia. Secondo gli investigatori sono state “fondamentali” anche le intercettazioni telematiche, dalla casa di Marsiglia il boss consultava il sito di Grandangolo, il settimanale agrigentino.
Continuano le dicharazioni e le note stampa sull’Arresto di Giuseppe Falsone, capomafia di Agrigento catturato a Marsiglia dagli uomini della squadra mobile di Agrigento, di Palermo e del Servizio centrale operativo, in collaborazione con la polizia francese; il latitante Giuseppe Falsone, ritenuto capo delle cosche agrigentine e inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi del ministero dell’intero.
“Esprimo compiacimento e congratulazioni ai colleghi della Squadra Mobile di Agrigento e a tutta la Polizia di Stato per la brillante operazione che ha portato all’arresto a Marsiglia, del super latitante di “cosa nostra” agrigentina Giuseppe Falsone”, queste sono le parole del Segretario Generale Provinciale del COISP Vincenzo CIULLA, “ed è l’ennesima conferma della efficacia degli sforzi quotidiani che gli appartenenti alle forze di polizia pongono in essere per il ripristino della legalita’ in aree caratterizzate da storiche ed agguerrite presenze criminali. Un nuovo straordinario successo della Polizia e della Polizia soltanto: non certo di un Governo che si appropria di meriti non suoi, e che anzi ostacola nei fatti, con i tagli alle risorse, il contrasto alla criminalità organizzata”, anche con pochi soldi e mezzi continuiamo a dimostrare, con enorme sacrificio personale, che la Polizia con la sua grande professionalità non si e’ mai tirata indietro, e mai lo fara’”
L’onorevole Maria Grazia Brandara in una nota stampa dichiara: “Adesso il Governo non ci venga a dire che è suo merito l’arresto di Falsone perché se la legge sulle intercettazioni fosse stata operativa, il capomafia agrigentino starebbe ancora, tranquillamente libero, a Marsiglia. Si dia merito ai magistrati ed ai poliziotti che, seppure maltrattati dal Governo, hanno continuato a svolgere, con sacrifici personali e mettendo a rischio la propria vita, il loro compito in un quadro in cui i doveri sembrano entrati in eclisse e chi pretende di applicare la legge – ugualmente ed a tutti – sembra compiere un reato di lesa maestà. Quindi i migliori complimenti alle donne ed agli uomini dello Stato di Agrigento e di Palermo che hanno lavorato e continuano a farlo per difendere la nostra società dalla criminalità e l’augurio che, presto, possano assicurare alla giustizia anche l’empedoclino vice capo della mafia agrigentina.“
Dichiarazione di ALDO BROCCIO Segretario Generale C.S.P. U I L: “La Segreteria Provinciale della UIL plaude all’azione delle forze dell’ordine che hanno speso tante energie per arrivare ad arrestare il boss Giuseppe Falzone, latitante da circa 11 anni. La UIL esprime soddisfazione per la lotta alla criminalità organizzata che negli ultimi tempi in particolare ha portato a risultati eccellenti; il tutto ovviamente è frutto di lavoro, intelligenza e strategia oltre che di inequivocabile volontà. LA UIL ringrazia quanti, a vario titolo impegnati, hanno portato a compimento questa brillante operazione.“
Si è congratulato personalmente con il questore Di Fazio il sindaco di Agrigento Zambuto, ieri non appena appresa la notizia della cattura del boss mafioso Giuseppe Falsone. “Nonostante tutto, c’è una speranza per questa città, per questa provincia, per questa regione – dice Zambuto. Quest’importantissimo avvenimento, al di là dell’indubbio e diretto significato che assume nelle strategie della lotta alla mafia, rappresenta un forte segnale di ottimismo e di recupero dell’impegno per il riscatto della nostra terra. Ritengo di potermi fare interprete di un diffuso sentimento di soddisfazione avvertito in città, nonostante i classici giudizi di indifferenza che sembrano caratterizzare gli agrigentini, per la cattura di questo capomafia. Le forze di polizia ottengono un risultato prestigioso che infonde fiducia nei cittadini e nelle istituzioni, comportando per tutti l’apertura di una rinnovata prospettiva di impegno per l’affermazione dei valori di correttezza, onestà e giustizia che soli possono consentire lo sviluppo delle nostre comunità, isolando la piovra della mafia e, più in generale, il cancro dell’illegalità.”
Il Presidente del Circolo Tematico del Movimento per le Autonomie “Agrigento Libera”, Francesco christian Schembri, interviene a seguito dell’arresto del super latinante agrigentino Giuseppe Falsone, dichiarando: “Finalmente è stato assicurato alla giustizia uno dei capi-mafia più temuti. È un risultato che inorgoglisce l’intera comunità che soprattutto in Sicilia e ad Agrigento rappresenta una liberazione da un mafioso da sempre considerato ai vertici di Cosa Nostra. All’uopo – dichiara Schembri – non posso che esprimere massima soddisfazione ed un sentito ringraziamento a tutte le forza dell’ordine, in particolare alla Squadra Mobile di Agrigento e Palermo, che con l’arresto di Falsone dimostrano sempre più il loro grande ed eccelso lavoro nei confronti di tutta la comunità. Ora – conclude Schembri – auspico che tutte le forze di polizia possano raggiungere altri importanti traguardi, quali fra tutti quello di assicurare alla giustizia i latitanti Gerlandino Messina e Matteo Messina Denaro”.