A quanto pare le mozzarelle (in particolare l’acqua che le mantiene fresche) sarebbero state contaminate da un batterio, la Pseudomonas aeruginosa.
Questo è un batterio gram negativo mobile, noto e abbastanza frequente, coinvolto in molte contaminazioni alimentari.
Ha una particolarità: esposto all’aria emette alcuni pigmenti che gli permettono di aumentare la sua capacità infettiva, la piocianina in particolare è uno di questi.
Questo pigmento viene percepito dall’occhio umano proprio con una colorazione bluastra. Questa sua capacità è conosciuta da tempo proprio perchè le ferite infettate da questo batterio assumono questa colorazione tipica.
La particolarità del pigmento è che altera sensibilmente le capacità di difesa dell’organismo umano agendo direttamente sulle cellule che combattono le infezioni e per questo motivo è molto pericoloso in individui che hanno deficit immunitari, unendo la sua azione a quella di tossine ed enzimi prodotti dal batterio, la Pseudomonas sa essere molto aggressiva. In genere comunque, un individuo sano non ha grossi problemi ad arginare l’infezione.
La sua capacità “offensiva” comunque, dipende anche dal sito di ingresso del batterio. Se per esempio viene ingerito un alimento contaminato (eventualità non così rara) si hanno quasi sempre delle grastroenteriti di gravità moderata come eventualità più importante. Quando invece il micro organismo riesce a penetrare nell’organismo si possono avere conseguenze serie. La contaminazione quindi è un evento da non sottovalutare.
Una ferita aperta ad esempio o un’infezione urinaria, alle vie respiratorie o un’infezione generalizzata (batteriemia) possono essere evenienze molto pericolose ed anche letali.
La terapia è antibiotica ma è praticamente inefficace se non vengono associati più antibiotici.
La pericolosità di questo batterio dipende quindi da molti fattori.
Essendo ubiquitario lo possiamo trovare praticamente dovunque: negli alimenti, negli ambienti di lavoro ed ospedalieri (soprattutto questi ultimi), nelle acque potabili (la carica aumenta in quelle conservate per esempio in recipienti di metallo) e dovunque sia presente un’attività umana. Nel nostro organismo è possibile rinvenire il batterio nel 7% circa di noi se siamo sani, se al contrario siamo immunodepressi, quasi il 70% degli individui presenta infezione da Pseudomonas. Ha un’altra caratteristica importante: si adatta a qualsiasi ambiente, anche ai più ostili alla sua sopravvivenza ed anche in ambienti fondamentalmente “puliti” questo batterio riesce ad ambientarsi e proliferare in condizioni che per altri micro organismi sarebbero incompatibili con la loro esistenza. Si chiama versatilità metabolica.