Quella della quasi diciottenne Ruby, fatta passare per nipote di Mubarak “è una favola ovvia, anche perché prima avevamo avuto la favola della figlia dell’autista di Craxi. C’e una ripetizione”. Così Andrea Camilleri ha commentato lo scandalo che ha coinvolto Silvio Berlusconi, a margine della presentazione di La scomparsa di Patò di Rocco Mortelliti, il primo film tratto da un suo romanzo (con Nico Frassica, Maurizio Casagrande e Neri Marcorè), presentato oggi al Festival di Roma fuori concorso.

Tra la trama del film e quello che accade oggi, secondo Camilleri, certe cose restano sempre uguali: “In questi giorni giornali e telegiornali si interrogano sul perché i funzionari della questura di Milano hanno agito in questo modo, sulla pressione che gli è stata fatta. I due funzionari del mio romanzo (ambientato nella Vigata del 1890), invece di una telefonata ricevono gli ordini dei loro superiori che a loro volta li ricevono da un sottosegretario. Io non sono uno che ama molto la tesi di Tomasi di Lampedusa ma si finisce per dare ragione a Tancredi Falconeri (uno dei personaggi protagonisti de Il gattopardo, ndr), ‘cambiamo tutto per non cambiare nulla’”.


Camilleri, che ha collaborato alla sceneggiatura, firmata tra gli altri anche da Maurizio Nichetti, spiega che rispetto alle fiction su Montalbano “nel film ci sono molte meno pagine del romanzo. Le parole sono sostituite dalle immagini. Io intervengo il meno possibile, in seconda battuta, correggendo, suggerendo e semplificando il dialogo”.

Lo scrittore parla poi della sua creatura più famosa, Montalbano. “Mi ha fottuto, io sono inchiodato a lui. Quando scrivo un romanzo in cui non c’è a cui do l’anima, arriva magari al quarto-quinto posto in classifica, invece ogni romanzo di Montalbano, come l’ultimo, ‘Il sorriso di Angelica’, appena uscito, va subito primo, distanziando di 60 punti Ken Follet. Diventa il mio amato-odiato nemico, penso tante volte di vendicarmi con lui”.

Eppure il commissario di Vigata tornerà in tv sia in nuove storie con Luca Zingaretti, sia in una nuova fiction, ‘Il giovane Montalbano’, diretta da Gianluca Maria Tavarelli e interpretata da Michele Riondino. “C’erano tanti racconti miei su varie indagini – dice Camilleri – e il produttore Carlo Degli Esposti ha pensato di sfruttarli per ‘Il giovane Montalbano’. Ho conosciuto Riondino e mi è piaciuto”

Fonte LaSicilia