“Già da anni stiamo vivendo sulla nostra pelle gli effetti di anni di marginalizzazione dell’istruzione pubblica: lezioni strapiene, laboratori insufficienti rispetto al numero degli studenti, servizi di fatto assenti. Quest’anno tale processo rischia di fare un ulteriore salto in avanti: la riforma in discussione alla Camera, insieme a molti altri provvedimenti, alcuni dei quali già operanti, sarà infatti la pietra tombale sull’istruzione pubblica statale in Italia e nel Sud Italia in particolare.
Avremo un’università:
MENO DEMOCRATICA: tutto sarà nelle mani del rettore, le rappresentanze studentesche saranno ridotte e perderanno il loro valore.
MENO ACCOGLIENTE: potremo assicurare l’istruzione terziaria a molti meno studenti.
PIU’ PRECARIA: percorsi a termine per i ricercatori che verranno e nessuna risposta per quelli che in questi anni hanno retto la nostra offerta formativa.
PIU’ COSTOSA: con il taglio delle borse di studio che rischia di essere vicino al 90% e con le tasse che, come conseguenza dei tagli al fondo di finanziamento, non potranno che aumentare.
PER QUESTO ABBIAMO SCELTO DI MOBILITARCI
Non possiamo più stare a guardare mentre è in atto lo smantellamento dell’università pubblica!”
Firmato
MdU, Studenti FuoriInSede e UniPercento