Ventuno persone sono state denunciate alla procura della Repubblica di Agrigento dagli agenti della polizia municipale perché non hanno messo in sicurezza le loro case situate nel centro storico della città. Le denunce sono state formalizzate dopo che gli agenti hanno avviato un monitoraggio su tutti gli immobili fatiscenti intimando ai proprietari di procedere, con urgenza, a metterli in sicurezza.

In una prima fase dell’indagine e’ stata presentata una informativa al sindaco per l’emissione delle ordinanze di pubblica incolumita’ dirette a ripristinare lo stato dei luoghi ed alla relativa messa in sicurezza. Tutte ordinanze che sono rimaste inottemperate. La polizia municipale, pertanto, accanto ad un’efficace azione preventiva di controllo del territorio, nell’occasione, ha messo in campo anche il proprio nucleo di polizia giudiziaria, che ha proceduto alla denuncia penale a piede libero alla procura della Repubblica di Agrigento, delle ventuno persone, accusate di aver omesso di effettuare lavori in edifici che minacciavano rovina e per non aver ottemperato all’ordinanza sindacale emessa a salvaguardia della pubblica e privata incolumità. Molti dei soggetti segnalati, sono risultati proprietari di immobili diroccati e disabitati, ubicati nel quartiere santa croce, dove si sono riscontrati nel tempo numerosi crolli di vetuste abitazioni. A seguito dell’accertata inottemperanza dell’ordinanza sindacale per la mancata messa in sicurezza degli immobili, l’amministrazione comunale interverrà in sostituzione dei privati con rivalsa a carico degli stessi proprietari. “L’operazione di controllo di queste ultime settimane – ha commentato il comandante della Polizia Municipale, Cosimo Antonica – e’ stata pianificata nel quadro di una precisa strategia diretta non solo a reprimere il fenomeno sul pinao giudiziario, ma anche a sensibilizzare e prevenire condotte omissive, che incidono gravemente sull’assetto urbanistico, in particolare in quelle aree sottoposte a tutela paesaggistica. Il centro storico di Agrigento presenta molti tratti d’interesse storico e di attrazione turistica, non note al pubblico, ma che contengono precise specificita’ naturalistiche e storico-culturali. Da alcuni anni a questa parte sono queste le aree piu’ devastate e meno tutelate. Non possiamo abbandonare questo versante”.