Decu fa ‘u viddranu da 7 (o forse 8) generazioni. Una piccola stisa di terra, che ama come una figlia e che come una figlia cura.

Decu si aspetta ogni anno un raccolto abbondante, sano, fatto di rappe dorate, e cocci di racina dunci e caddrusi. Ma sa che le insidie arrivano da ovunque: gelo, grandine, neglia, vento, anciddrazzi, vermi e fungi ce l’hanno con quella stisa di terra che porta in grembo come una fimmina ‘ncinta i suoi zucchi di racina.


Decu sa zappare, ma s’a fidi pure a putare, a spampinare, a sgrappolare e a vendemmiare.

Ma sa che deve aspettare che ogni zuccu di racina sia idoneo a far frutti, le rappe dorate coi cocci dunci e caddrusi.

Dopo che la barbatella attecchisce, deve pazientemente ‘nzitarla facendo attenzione che l’innesto sia buono, vitale, e soprattutto della varietà migliore, la ‘nzolia, appunto.

Vigila, si adopera, si fida soltanto di se stesso, ma vuole a tutti i costi garantirsi il risultato migliore: “a primu zuccu, nzolia”!

Decu, con la saggezza antica del “viddranu”, andrà a votare per “lu sinnacu”. E ha capito una cosa importante: “a primu zuccu, ‘nzolia”, altrimenti deve scippare lu zuccu tintu ed attendere lunghi anni per ottenere l’agognata ‘nzolia .

A tutti i suoi amici, parenti e conoscenti racconterà questa massima di saggezza contadina. ‘U sinnacu s’avi a fari a primu zuccu, senza ‘sta strammaria di ballottaggiu”.

“Avi ad essiri forti, senza ramagli, putatu, spampinatu e sgrappolatu, pi purtari racina dunci e caddrusa”.

Speriamo che la saggezza di Decu prevalga su scelte di opportunismo. Ascoltiamo i suoi buoni consigli: soltanto un sindaco eletto a prima tornata può essere espressione di vera autonomia e di libertà da vincoli elettorali soffocanti. Le trame del ballottaggio portano alla creazione di squadre “trasversali”, fatte di compromessi e di equilibri fragili , che si traducono inesorabilmente in voti di scambio, clientelismo, spartizioni e che non potranno che portare a litigiosità, reimpasti, conflittualità e deriva morale. Scegliamo bene e subito, senza alimentare i torbidi giochetti di potere verso cui tanti “gnomi” della politica ci spingono inconsapevolmente.

Una vasata a tutti da MasciAntò