Una volta a Caniattì aspittàvamu la settimana di Pasqua per vedere “Lu martoriu” che il Maestro Angilu La Vecchia aveva chiamato “Passione di Cristo”.

Mi ricordo Caifa con la collana che parìa un “flipper” mpinnuta al petto, il lancino che appizzava lu Signuri sul petto, e quello che gli sprimiva l’acìtu in bocca; e la Maddalena che arricugliva lu fazzulettu con la faccia di lu Signuri stampata, e San Pietro che tagliava una gricchia al soldato romano. Ma la scena cchiù potenti era quando Giuda s’impinniva all’albero dopo aver tradito lu Signuri.


Anche Camilleri immortala questa immagine quannu Patò spirisci per sempre e sprofonda a lu mpiernu per la mascalzonata che aveva cuminato: il tradimento è una cosa ladia…

Ricordi di infanzia, di quel teatro che chiamava la genti semplici, e che ogni sera tutti potevano vedere spendendo pochi soldi, mangiannu a teatro l’arancini, la gazzusa e, per i più ricchi, il gelato Scacco Matto, e non il “getset”, le signore con la virriccia, i mariti con il Rolècs, le scarpe ‘nglisi” Ciùrcisi, l’Ifon 4…

E c’era lui, il Maestro La Vecchia che con le sue mani, i suoi occhi, i suoi gesti faceva recitare a tutti comu fùssiru artisti di ollivùd…

Il Maestro La Vecchia che faceva il Maestro di talento, che abbadava alla sua bella famiglia, alla sua amata campagna, al giornale La Sicilia, agli emigranti, al Piccolo Teatro, alla politica locale, alla letteratura, al Centro Sociale di Educazione Permanente, alla giustizia (faceva il Giudice Conciliatore)… ‘nzumma, facia mille cose, e le faceva benissimo…

Canicattì si deve ricordare di questi talenti, di queste persone che hanno dato lustro e valore immensi, che hanno speso tutta la loro vita per dare, dare, dare e riciviri picca…e soprattutto non tradire mai!

Ricurdammuni tutti del Maestro Angelo La Vecchia ed ora che accumìncianu li sciarri per le elezioni a tutti quelli che si “sciarrerannu” per essere eletti ricordiamo l’esempio illuminato e la totale dedizione di questo “Gigante” della nostra città: ed alla scena di Giuda quannu si ‘mpinniva per il tradimento a lu Signuri (al quale corrisponde Caniattì per le prossime elezioni)…