È stata segnalata a Legambiente, da parte di un comitato spontaneo di cittadini di Camastra, un’attività si smaltimento con interramento di rifiuti di dubbia provenienza e qualificazione all’interno della discarica situata in territorio di Camastra nella contrada Principe, attività che – a dire dei cittadini – si paleserebbe assai diversa ed anomala rispetto al recente passato. La discarica in questione è infatti autorizzata ai fini dello smaltimento di inerti ma i cittadini segnalano che da poco più di un mese a questa parte quasi quotidianamente si assiste all’arrivo di decine e decine di grossi camion (nell’ordine di una trentina al giorno) che non scaricherebbero inerti ma altro e ben diverso tipo di rifiuti e che in conseguenza di queste operazioni ripetute di scarico l’aria intorno alla discarica diventa irrespirabile in un raggio di diversi chilometri e per parecchie ore al giorno. Il che comporta l’assoluta impossibilità per chi risiede nel territorio circostante di permanere nella propria abitazione. I cittadini sottolineano come in passato l’attività della discarica non avesse mai dato luogo a similari episodi, così come riferiscono di aver già segnalato verbalmente il ripetersi di questa situazione senza però ricevere riscontro, neanche in termini di chiarimenti e soprattutto di valide rassicurazioni circa la regolarità dell’attività svolta dalla ditta che gestisce la discarica e l’assenza certificata di rischi per la salute pubblica. Legambiente – nella persona di Claudia Casa – si è rivolta al sindaco di Camastra e al Comando della locale stazione dei carabinieri per chiedere a ciascuno per le rispettive competenze, “di volere predisporre le necessarie verifiche presso la discarica di contrada Principe per appurare che nella stessa non siano in atto attività diverse da quelle autorizzate e che i rifiuti quotidianamente sversati ed interrati presentino caratteristiche e qualità tali da non poter in alcun modo costituire pericolo per la salute di tutti coloro che risiedono in prossimità della discarica né per le attività agricole che pure ivi vengono svolte”.
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