Continuano in città le occupazioni abusive di alloggi popolari. Questa volta si tratta di un alloggio da poco costruito dallo Iacp e assegnato al legittimo proprietario, almeno secondo le graduatorie, perché di fatto la casa era già stata occupata da un altro nucleo familiare. L’assegnatario ha chiesto al Comune di mettere in atto uno sgombero coatto ma l’Ente pubblico ha girato la patata bollente allo Iacp di Agrigento che naturalmente rispedisce al mittente ogni responsabilità in merito. La questione relativa alle occupazioni abusive non è nuova in città. Di recente, un ‘intero nucleo familiare, è stato condannato dal tribunale di Canicattì per aver occupato abusivamente un alloggio popolare sito in largo Gorizia al numero civico 2. La famiglia Castellano, formata da marito moglie e due bambini, aveva sfondato una finestra dell’abitazione, con arredamento e mobili ancora all’interno, e successivamente l’ha occupata abusivamente convinta che quest’azione passasse inosservata. La procura della Repubblica, visti i numerosi casi, nel giudicare questo tipo di reato ultimamente valuta con estrema attenzione lo stato di necessità a cui si appellano spesso gli abusivi. In città, il Comune, in sinergia con lo Iacp, dovrebbe individuare gli aventi diritto impedendo azioni di forza e d’inciviltà. Bisognerebbe intervenire con azioni forti al fine di scoraggiare nuovi casi. Le graduatorie sono lo strumento indispensabile per l’assegnazione d’un alloggio e sono un obbligo previsto dalla legge. Occorrerebbe un tavolo di lavoro, tra l’amministrazione e le forze dell’ordine, per il perseguimento degli obiettivi di rispetto della legalità.