Secondo il Segretario Regionale CISL SLP Giuseppe Lanzafame “la drammatica conseguenza della riforma delle pensioni la subiranno i circa 1000 dipendenti delle poste in Sicilia perché si ritrovano nella tragedia, dopo dimissioni volontarie dal servizio per accordi “ad personam” con l’Azienda, su esodi incentivati. In definitiva, tutta una serie di condizioni che non corrispondono più alle attese certe, di tutti quei lavoratori che hanno aderito all’esodo volontario, senza supporti di ammortizzatori sociali. Altri (circa 800), invece, hanno aderito a un’intesa tra azienda e lavoratore, che prevedeva una sorta di scambio, dopo colloquio, tra le dimissioni del lavoratore e l’assunzione del figlio a “part time”, con 700 euro mensili. Anche in quest’occasione, i lavoratori aderenti al progetto si sono dimessi volontariamente dal servizio avendo riferimento la vecchia legge. Con la modifica sono stati sconvolti e sovvertiti tutte quelle apparenti sicurezze che l’Azienda stessa, nelle varie fasi di trattativa, aveva esposto e presentato per assodate e consolidate ai lavoratori e rivelatesi adesso ingannevoli e per molti versi drammatici, molti ex lavoratori percepiranno la pensione con pochi anni di contributi versati, ma con finestre rimandate addirittura a 5, 6, 7, anni”. Il sindacato è in attesa di un tavolo/trattativa con l’Azienda ma chiede che, oltre il datore di lavoro, ci sia un’attenzione della classe politica.