Scattano con il nuovo anno le addizionali regionali in cinque regioni. Da ieri, infatti, la Toscana ha aumentato l’imposizione fiscale sulla benzina di 5 centesimi (6,1 cent Iva inclusa), il Lazio di 2,6 centesimi, la Liguria di 2,5 centesimi, le Marche di 5 centesimi, l’Umbria di 4 centesimi.

L’impatto sui prezzi praticati sul territorio è stato immediato, e oggi la benzina ha raggiunto il nuovo livello record di 1,738 euro/litro, con punte di quasi 1,8 euro/litro in alcune aree del Paese, segnatamente al Sud e nel Centro, dove è più forte l’effetto addizionali. È quanto emerge dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio rappresentativo della situazione nazionale per Check-Up Prezzi QE.


Per Quotidiano Energia “poco conta che Tamoil abbia aumentato i prezzi raccomandati del prodotto leggero di 0,4 centesimi. Quello che impatta sono, come detto, le decisioni prese a livello regionale. Ne è la riprova la sostanziale stasi del diesel (non toccato dalle addizionali), attorno a quota 1,7 euro/litro”.

Il prezzo medio praticato dalla benzina (in modalità servito) va oggi da 1,729 euro/litro degli impianti Shell all’1,738 di quelli IP (no-logo in salita a 1,640). Per il diesel si passa dall’1,699 euro/litro di Eni all’1,702 di Tamoil (no-logo a 1,599). Il Gpl è tra gli 0,744 euro/litro di Eni e lo 0,756 di Tamoil (no-logo a 0,726).