Le due vittime, entrambi di Palma di Montechiaro si chiamano Giuseppe Condello, 41 anni, e Vincenzo Priolo, 27 anni.

Sono stati uccisi con alcuni colpi d’arma da fuoco i due uomini i cui corpi carbonizzati sono stati scoperti lungo il ciglio di una stradina tra Palma di Montechiaro e Campobello di Licata che conduce a Naro.


I killer dopo avere portato a termine la missione di morte, hanno bruciato l’auto delle vittime.

I due cadaveri si trovano, in contrada Ciccobriglio, in territorio tra Naro e Palma di Montechiaro, in un burrone. I corpi, freddati con arma da fuoco, sono a due chilometri circa dal punto in cui è stata ritrovata l’autovettura completamente devastata dalle fiamme.

Sul posto si sono recati i poliziotti del Commissariato di Palma di Montechiaro e la squadra Mobile di Agrigento, per i rilievi necessari all’identificazione dei cadaveri e delle cause della morte.

Si fa sempre più avanti la pista che porta a un omicidio di stampo mafioso.

L’attenzione degli investigatori è concentrata soprattutto su Giuseppe Condello, pluripregiudicato con precedenti per mafia. Il padre, Ignazio è stato ucciso in un agguato a Naro nel 1985. Con luì c’erano altri tre palmesi, rimasti feriti. Fu quello uno dei primi episodi di una guerra di mafia in provincia di Agrigento tra Stidda e Cosa Nostra, che lasciò a terra decine di morti ammazzati. Erano i tempi della lotta tra la famiglia mafiosa dei Ribisi e gli stiddara. La seconda vittima non era schedata. Secondo indiscrezioni, Priolo, avrebbe avuto solo il compito di fare da autista a Condello, che era senza la patente di guida, perché sospesa.