In segno di lutto per la morte in Afghanistan del primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo, il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, ha cancellato le iniziative previste questa sera per il penultimo giorno di Carnevale. Inoltre ha dichiarato il lutto cittadino in occasione dei funerali.

“Esprimiamo solidarietà e cordoglio alla famiglia colpita dal grave lutto”, dice il sindaco. La società del Carnevale, i maestri cartapestai, la Pro Loco di Termini Imerese e il responsabile del cerimoniale dei Nanni, Viviana Raja, in adesione all’iniziativa dell’amministrazione comunale, sospenderanno per oggi tutte le iniziative.


Tre militari italiani morti e un ferito in un incidente stradale nei pressi di Shindand, in Afghanistan. Due delle vittime sono siciliane: i morti sono il caporal maggiore capo Francesco Currò, nato il 27 febbraio 1979 a Messina, il primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo, nato il 23 maggio 1983 a Palermo, e il primo caporal maggiore Luca Valente, nato l’8 gennaio 1984 a Gagliano del Capo (Lecce).

L’incidente – spiega una nota del Regional Comad West Afghanistan – è avvenuto stamani a circa 20 chilometri a sud-ovest di Shindand: il VTLM Lince del contingente italiano era impegnato a recuperare una unità bloccata dalle condizioni meteo particolarmente avverse, quando nell’attraversare un corso d’acqua si è ribaltato intrappolando al suo interno tre dei militari dell’equipaggio, successivamente deceduti. Sono in corso le attività per informare le famiglie.

I militari appartengono al 66° Reggimento fanteria Trieste che ha sede a Forlì. Il reggimento, inquadrato nella brigata aeromobile Friuli di Bologna, è quasi interamente schierato nell’ovest del Paese, nella zona di Shindand.

Nell’incidente sarebbe rimasto ferito un altro militare (che ha avvisato personalmente i familiari in Italia) trasferito all’ospedale Militare (ROLE2) di Shindand per ipotermia, che è cosciente e non è in pericolo di vita. Al momento sono in corso le operazioni di evacuazione: il militare ferito è già stato trasferito in un ospedale da campo. Non è ancora chiaro se le sue condizioni siano gravi.

“Questa volta Francesco non voleva partire era come se avesse un presentimento, che potesse accadere qualcosa, ma poi è andato lo stesso”, dice Pietro Morabito, zio di Currò. “Era un ragazzo splendido sempre disponibile con tutti. Veniva spesso qui quando era in licenza, l’ultima volta che l’ho visto era agosto, siamo stati a mangiare insieme. Il suo hobby preferito era la pesca subacquea e quando veniva faceva diverse immersioni”, racconta tra le lacrime nel villaggio di Cumia a Messina il cugino Angelo.

“Conosco Francesco da quando eravamo bambini abbiamo fatto le scuole elementari insieme. Era un ragazzo solare sempre disponibile con tutti, quando poteva tornava qui per stare con gli amici e in famiglia”, dice Giusy Bellinghieri, titolare di un negozio di alimentari nel villaggio di Cumia Superiore a Messina.

“Come tutti i giovani di questo piccolo villaggio – prosegue – purtroppo Francesco è dovuto andare via per trovare lavoro”. In casa Currò c’è la madre disperata del militare che non vuole parlare con nessuno, e in serata dovrebbe arrivare il fratello Angelo che lavorava a Bergamo ed ora è cassintegrato. Nel villaggio tutti ricordano Andrea. Uno dei residenti che giocava con lui da piccolo dice: “Era molto orgoglioso di servire il nostro Paese e quando tornava parlava sempre delle missioni che faceva all’estero”.