Non ci sono gli scandali del passato ma la sanità siciliana è sempre un malato sotto osservazione. La relazione del procuratore regionale della Corte dei conti, Guido Carlino, enumera diversi casi di appalti e consulenze irregolari, gestioni illecite del personale, abusi, episodi di malasanità per i quali sono stati chiesti ai medici responsabili danni per oltre 730 mila euro.
Un milione di euro è invece il danno contestato al dirigente generale di un’azienda sanitaria per un appalto per consulenze sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Non c’era in quel caso “riscontro di congruità ed economicità della base d’asta”.
L’importo dell’affidamento del servizio “risultava ingentissimo in relazione all’oggetto e alla durata del contratto”. Carlino segnala poi “fenomeni generalizzati di diseconomicità nella nomina di commissari delle gare” e inquadramenti professionali in qualifiche dirigenziali “non conformi alla legge, con conseguente corresponsione di emolumenti superiori al dovuto”.
Persiste anche il problema dei conferimenti di incarichi esterni in violazione del criterio secondo cui il ricorso a professionalità esterne deve essere giustificato dalla verifica sulla “sussistenza di professionalità interne e dalla predeterminazione della spesa. Per questo il direttore di un’azienda sanitaria è stato citato per un danno di 468 mila euro”.