Sono giunti davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale, i ‘Forconi’ che hanno sfilato in corteo per la città. Momenti di tensione si sono verificati quando i manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di poliziotti che presidia l’ingresso principale di palazzo dei Normanni.

Circa tremila persone hanno bloccato tutti gli ingressi di palazzo dei Normanni. Impiegati e giornalisti non possono entrare all’Ars. Camionette della polizia e dei carabinieri presidiano gli ingressi e piccoli focolai di scontri si sono verificati tra agenti in tenuta antisommossa e forconi che hanno, a più riprese, tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine.


“Siamo tornati in piazza perché sulle tematiche che sono state portate dal governatore Lombardo sul tavolo tecnico a Roma non hanno avuto risposte, mi riferisco al federalismo fiscale, defiscalizzazione dei carburanti e la questione della Serit con la sospensione dei pagamenti”, ha detto Mariano Ferro, leader dei Forconi. “A questo si è aggiunto – ha proseguito – l’accordo Ue-Marocco che penalizzerà ulteriormente la Sicilia con una concorrenza sleale. Dobbiamo dire però che in questi anni l’Europa ha dato 14 miliardi alla Regione di cui è stato speso solo il 10 per cento”.

“Abbiamo incontrato il presidente dell’Ars Francesco Cascio, i capigruppo e alcuni deputati: questi non sanno cosa rispondere, ci siamo rotti i c… Abbiamo occupato la commissione attività produttive e da qui non ce ne andiamo”, ha aggiunto Ferro a margine dell’incontro con il presidente dell’Ars, Cascio.

“I problemi che poniamo – dice Ferro – devono essere risolti strutturalmente non con provvedimenti tampone. Vogliamo vendere le arance l’anno prossimo non a 4 centesimi al chilo, le vogliamo vendere al giusto prezzo, devono darci le risposte che chiediamo. Non vogliamo elemosine, vogliamo cambiamenti strutturali. Ci hanno risposto che la Regione può fare ben poco, che i problemi che poniamo sono da governo nazionale. Aspettiamo cosa decide Lombardo”.

Con i Forconi si sono schierati i No Tav. I manifestanti davanti alla sede della Serit di via Enrico Albanese hanno bruciato alcune cartelle esattoriali. L’agenzia, al passaggio del corteo, ha sbarrato l’ingresso.