“Il ciclone forse è un po’ in ritardo rispetto alle previsioni – spiega l’esperto meteo Emilio Lo Savio -. Arriverà nelle prossime ore. La perturbazione viene dall’Africa, per questo il vento porta anche sabbia, ma per lo stesso motivo non c’è così tanto freddo”.
Scuole chiuse, strade interrotte, una nave cisterna incagliata sugli scogli vicino a Siracusa. Sono questi alcuni degli effetti dell’ondata di maltempo che sta flagellando la Sicilia da 24 ore. Si susseguono gli interventi dei vigili del fuoco chiamati per rimuovere cartelloni pubblicitari divelti e alberi sradicati dal forte vento che soffia in Sicilia con punte fino a 100 km all’ora in quasi tutti i centri abitati.
Gia’ lunedi’ mattina i funzionari degli ispettorati agricoli di Catania, Ragusa e Siracusa, e delle altre aree eventualmente colpite dagli eventi di queste ore, avvieranno i controlli per delimitare le aree agricole danneggiate dall’ondata di maltempo di oggi e che si prevede continui anche domani.
“Cio’ allo scopo – dice Rosaria Barresi, dirigente generale del Dipartimento regionale Interventi Strutturali in agricoltura – di avviare in tempi rapidissimi l’iter per consegnare al presidente della Regione un quadro il piu’ possibile completo della situazione determinatasi”.
“Non appena gli uffici termineranno queste verifiche – dice il presidente Raffaele Lombardo – convochero’ immediatamente una riunione della giunta di governo per procedere alla dichiarazione dello stato di calamita’ naturale”.
A SIRACUSA NAVE CISTERNA SI INCAGLIA SUGLI SCOGLI. Al lavoro anche gli uomini della capitaneria di porto che stanno soccorrendo i 19 componenti della “Gelso M”. La nave cisterna, che è vuota, si trova inclinata sul fianco sinistro con la prua in direzione Siracusa. A provocare l’incidente sarebbe stata la forte mareggiata, con mare Forza 8 e vento fino a 40 nodi. Le raffiche hanno provocato danni ingenti anche alle serre della fascia che da Vittoria si estende sino a Pozzallo.
Al porticciolo di San Leone ad Agrigento, gli ormeggi delle imbarcazioni hanno ceduto, scaraventandole sugli scogli. Più di un centinaio le chiamate arrivate, in poche ore, ai vigili del fuoco. Fermi i collegamenti con le isole minori. A Lipari la banchina di Sottomonastero è nuovamente invasa dai marosi. Il mare è forza 8 e i collegamenti con la terraferma sono interrotti.
ALLERTA DELLA PROTEZIONE CIVILE. Per evitare altri disagi i sindaci hanno chiuso le scuole a Catania, Messina, Enna e Siracusa. L’allerta meteo diramata dalla Protezione civile regionale prevede nubifragi. Nella città dello Stretto è stata disposta anche la chiusura di tutti gli uffici pubblici. Interruzione della corrente elettrica a Cassaro (Sr) e Caste di Judica (Ct).
RAGUSA LA PROVINCIA PIU’ COLPITA. A Ragusa un muro dello stabilimento di cemento ‘Ancione’ è crollato ed ha reso non percorribile la strada provinciale che collega Marina di Ragusa al capoluogo. In provincia gli altri danni si segnalano in contrada Quartarella a Modica dove un capannone è stato interamente scoperchiato dal vento, mentre a Pozzallo, nella nottata, nei pressi del porto, un palo della luce è stato abbattuto dal forte vento e ha danneggiato diverse autovetture. Infine a Scicli i danni maggiori sono stati causati da alcuni massi che si sono staccati da un costone roccioso finendo in strada e distruggendo un garage.
DANNI A CATANIA: CHIOSCO DIVELTO, CHIUSA LA PISCINA DI NESIMA. Nel capoluogo etneo il forte vento, nella notte, ha addirittura divelto un chiosco, adibito a rivendita di bibite. La struttura è finita lungo i binari della Circumetnea. Anche la piscina comunale di Nesima ha subito diversi danni ed è stata chiusa: la partita del campionato di Serie A1 maschile tra Nuoto Catania e Pro Recco, in programma questo pomeriggio alle 15, è stata spostata nell’impianto di via Zurria.
“Ogni nubifragio si verificano disagi e danni. Siamo tra i paesi più industrializzati al mondo, ma quando la pioggia si fa sentire, da nord a sud, si sbriciola tutto sotto ai nostri piedi e assistiamo pure inermi” commenta il presidente dell’Ordine dei geologi di Sicilia Emanuele Doria, che stigmatizza quanto accaduto durante il nubifragio di qualche giorno addietro a Catania: “E’ inammissibile – dice – vedere e vivere quanto accade dopo ogni pioggia abbondante nei pressi dell’aeroporto Fontanarossa, o nell’intorno dei centri commerciali. La pianificazione territoriale abbisogna di responsabilità prima di tutto e sicuramente di accurati studi del sottosuolo, spesso disattesi”.
In provincia di Caltanissetta sono centinaia le telefonate giunte ai vigili del fuoco a causa del maltempo che imperversa sul territorio da quando e’ scattata l’allerta meteo. A creare disagi le raffiche di vento che imperversano da ieri sera dal nord al sud della provincia.
Le squadre dei vigili del fuoco sono intervenute per rimuovere alberi pericolanti, tegole che sono volate dai tetti e cartellonistica finita per strada. A Gela, in via Lecce, i calcinacci staccatisi da un edificio hanno danneggiato alcune auto mentre nel quartiere “Macchitella” grossi arbusti hanno invaso la carreggiata. I vigili del fuoco sono intervenuti anche al lungomare per il crollo di un muro che recinta l’area dove sono in corso i lavori per la costruzione dell’ unita’ di radioterapia.
Il presidente dei geologi di Sicilia menziona anche quanto verificatosi nella tratta ferroviaria Catania-Siracusa e in particolare mette in evidenza come “la frana che si è verificata martedì appena trascorso nel tratto ferroviario tra Lentini e Agnone Bagni – afferma- rimette in luce quanto sempre denunciato dai geologi di Sicilia in tutte le sedi e cioè la pericolosità di strade e ferrovie sottostanti pendii a rischio frana. Occorre una seria e mirata politica di investimento perchè si mettano in sicurezza le zone instabili – conclude il geologo -, monitorando con le professionalità adeguate le infrastrutture vulnerabili per evitare costosissime operazioni di ricostruzione e attuando la prevenzione, che in altre parole vuol dire limitare al massimo le devastazioni del territorio e le morti consequenziali”.
La bufera di vento che sta investendo la provincia di Agrigento ha creato parecchi danni. I problemi più evidenti si sono verificati nella città dei templi, Naro, Palma di Montechiaro e Licata, con decine di tetti scoperchiati, alberi e rami spezzati posti trasversalmente sulla rete stradale.
La psicosi per la paura di una tromba d’aria sta dilagando in tutto l’Agrigentino. In numerose scuole, i genitori, terrorizzati, sono andati a riprendere i propri figli. “Nessuna tromba d’aria – spiega Maurizio Costa, responsabile della protezione civile regionale – ma soltanto l’opera di qualche mitomane. Si tratta, per l’Agrigentino, di forti venti di burrasca. La situazione è, al momento, sotto controllo”.
Al porticciolo di San Leone ad Agrigento, gli ormeggi delle imbarcazioni hanno ceduto, scaraventandole sugli scogli. Più di un centinaio le chiamate arrivate, in poche ore, ai vigili del fuoco. Il cimitero Bonamorone è stato chiuso fino a lunedì per i gravi danni subiti. Almeno sei i pioppi, fra l’interno e l’esterno, che si sono abbattuti, danneggiandole, sulle sepolture.
Una vera e propria bufera si è abbattuta anche su Realmonte e il suo territorio causando danni e disagi. La situazione è stata costantemente monitorata dal sindaco, Piero Puccio e dai suoi assessori. A causa di alcuni tetti scoperchiati e alberi caduti è stata attivata un’operazione di monitoraggio e di intervento in collaborazione con i volontari della Protezione Civile Comunale.
Il Gruppo Protezione Civile della Provincia Regionale di Agrigento, diretto dall’ing Bernardo Barone e coordinato dal geologo Marzio Tuttolomondo, ha messo in atto tutte le procedure necessarie per fronteggiare ogni eventuale emergenza legata a questa ondata eccezionale di maltempo.
Il personale del Gruppo Protezione civile della Provincia, è operativo e la situazione metrologica viene monitorata continuamente. Il Personale del Gruppo è in continuo contatto con gli organi regionali.
In ogni caso si consigliano le persone a non mettersi in viaggio, in questo fine settimana, se non è strettamente necessario.
Il Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi e l’assessore Paolo Ferraro seguono l’evolversi della situazione meteorologica.
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