L’avvocato di don Carlo Chiarenza attacca, il padre di Teodoro Pulvirenti gli risponde. E’ diventata una disputa pubblica la vicenda dei presunti abusi sessuali subiti ad Acireale da un ragazzino negli anni Ottanta. “Io sono convinto che il legale Antonio Fiumefreddo, come afferma il presidente dell’associazione Caramella buona, si stia arrampicando sugli specchi cercando di screditare la mia famiglia e mio figlio, ma so che mio figlio ha detto la verità”, ha detto Nino Pulvirenti, dirigente scolastico in pensione, in un’intervista all’emittente etnea Rei tv.

Il ricercatore Teodoro Pulvirenti accusa il  sacerdote della diocesi di Acireale. E la tesi difensiva illustrata ieri in conferenza stampa dall’avvocato Fiumefreddo, legale del sacerdote, non convince il padre della presunta vittima, che per la prima volta da quando è scoppiato il caso ha accettato di parlare davanti a una telecamera, confermando l’intenzione di sporgere querela nei confronti del legale.


“Chiedo giustizia alla magistratura – ha aggiunto Nino Pulvirenti, che nei giorni scorsi ha incontrato a Palermo il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti – e chiedo con serenità, con amore e con sincerità che il pastore della diocesi ci aiuti”.

Fiumefreddo aveva elencato i dieci silenzi dei quali secondo lui è colpevole Teodoro Pulvirenti. Tra questi, l’allontanamento dalla comunità che frequentava ai tempi dei presunti abusi e i suoi problemi in famiglia.