Un tredicenne è morto la notte scorsa a Catania precipitando dal balcone di casa dopo un litigio con la madre che lo aveva rimproverato perchè lo aveva sorpreso a fumare una sigaretta. Secondo gli investigatori il ragazzo si sarebbe buttato giù. Diversa la ricostruzione, fornita in tarda serata, dalla famiglia che parla di un incidente. Il ragazzo era sul balcone della cucina di casa, al terzo piano di un palazzo di via Vecchia Ognina, nel centro della città. Più fonti vicine ai genitori diffondono una nota dei genitori: “Simone non si è suicidato ma è scivolato dal balcone nel tentativo di nascondere le sigarette, rinvenute successivamente da noi familiari nei vasi del davanzale stesso, con evidenti tracce dell’incidente”.

La tragedia è avvenuta poco dopo la mezzanotte. Il tredicenne soccorso dal cortile del condominio è stato condotto d’urgenza all’ospedale Cannizzaro dove è morto prima dell’alba. I familiari hanno autorizzato il prelievo delle cornee, che è stato già eseguito. Simone avrebbe compiuto 14 anni a fine maggio e non aveva mai avuto problemi nè mostrato disagi psicologici. Frequentava la prima classe di un liceo classico di Catania e sui compagni di scuola lo definiscono “un ragazzo tranquillo, sereno, amante dello sport”, sempre “sorridente”. Molto spigliato e comunicativo, come ricordano amici e conoscenti su Facebook, nulla lasciava presagire un gesto così drammatico.


La sua una famiglia tranquilla, senza problemi economici nè affettivi nonostante i suoi genitori fossero separati. Gli investigatori confermano questa ricostruzione e definiscono “incredibile la vicenda”, e il gesto “senza motivo”, anche perchè il rimprovero della madre non era stato in alcun modo violento. La donna si era limitata a fargli osservare i danni che il fumo procura e i rischi gravissimi per la sua salute. Il padre del ragazzo era fuori Catania per lavoro è rientrato in città la notte scorsa.

Una sorella più grande studia all’università di Milano, dove sarebbe dovuta ritornare oggi, era in vacanza dopo avere superato brillantemente un esame. La Procura della Repubblica ha ritenuto di non fare svolgere ulteriori indagini, ritenendo il caso chiaro nella sua dinamica, e quindi chiuso il fascicolo disponendo la restituzione del corpo alla famiglia. I funerali saranno celebrati domani mattina.

La tragedia richiama alla mente quanto avvenuto lo scorso 21 marzo a Palermo dove un ragazzo di 12 anni si è lanciato dal balcone di casa, al terzo piano di un palazzo a pochi metri dal mare, dopo che sua madre gli aveva negato il permesso a partecipare a una gita scolastica. La donna si è poi anche lei gettata dal balcone per la disperazione. Il figlio si è salvato e la madre è uscita da pochi dal coma, e sarà presto trasferita in centro specializzato di riabilitazione neurologica.