I lavoratori dell’Italcementi oggi ritorneranno a lavoro. La decisione è arrivata questa mattina dall’assemblea che si è tenuta davanti i cancelli dello stabilimento empedoclino. I dipendenti rimangono in attesa del prossimo mese di luglio, quando si terrà un nuovo incontro, dopo quello di ieri a Roma. Quello di luglio sarà un tavolo di monitoraggio. A Roma,al ministero del lavoro, c’è stata la massima apertura per discutere sul futuro dello stabilimento di Porto Empedocle. All’incontro sono stati messi sul tavolo i problemi dello stabilimento legati alla crisi del mercato.
“Regione Siciliana e Regione Calabria, durante l’incontro di ieri sul futuro della Italcementi di Porto Empedocle Hanno presentato una proposta comune per la soluzione della vertenza Italcementi finalizzata al mantenimento dei livelli occupazionali, obiettivo da perseguire anche mediante processi di riconversione e riqualificazione”. Ne da notizia l’amministrazione di Palazzo d’Orleans presente al vertice odierno con i responsabili della task force regionale per il lavoro e l’occupazione.
Esprimono profonda solidarietà e vicinanza ai lavoratori dell’Italcementi. Sono i giovani agrigentini raccolti ieri pomeriggio dinanzi ai cancelli della cementeria di Porto Empedocle, che hanno partecipato al sit-in di solidarietà, organizzato dal Movimento provinciale di Grande Sud Giovani,guidato da Andrea Salli. L’ampia partecipazione di ragazzi e ragazze giunti sul posto, richiamati dalla drammatica vicenda che si è abbattuta sugli operai e sulle loro famiglie, ha testimoniato l’alto senso di responsabilità delle nuove generazioni sul dramma che ha colpito Porto Enpedocle. “Esprimo a nome mio e dei presenti, massima solidarietà nei confronti dei lavoratori dell’Italcementi di Porto Empedocle, che da più di una settimana si battono per scongiurare la chiusura dello stabilimento”-spiega Andrea Salli, responsabile dei Giovani di Grande Sud- “ Lanciamo un appello alle istituzioni ed al Governo Nazionale e Regionale, finalizzato ad una razionale e definitiva soluzione delle sorti di centinaia di operai, che rischiano il posto di lavoro e chiedono opportune condizioni lavorative a garanzia di una vita dignitosa, che consenta il sostentamento dei propri figli. La drammatica situazione economica – occupazionale che minaccia Porto Empedocle- conclude Salli- aggravata dal grido di allarme dell’imprenditore Salvatore Moncada, dal rischio chiusura del dissalatore di Porto Empedocle e Gela, a cui si aggiunge la vicenda della cementeria, ci scoraggia e ci fa paura. Molti giovani saranno costretti ad emigrare alla ricerca di un posto di lavoro fuori dalla Sicilia, trasformando Porto Empedocle in una cittadina abitata da soli anziani”. Presenti alla manifestazione anche componenti i gruppi parrocchiali della città marinara ed una delegazione del movimento MASCI ( Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), presieduto da Enzo Baldacchino .