Beni per un ammontare di circa 6 milioni di euro, riconducibili ad alcuni arrestati nell’operazione antimafia “Nuova Cupola” sono stati sequestrati dalla Squadra Mobile di Agrigento. Si tratta della “Tuttolomondo Alfonso” di Porto Empedocle, della “Mauro S.B. Brucculeri Antonio” di Realmonte; l’impresa “Beton Calcestruzzi s.r.l.” di Porto Empedocle, intestata a Gerlando Gibilaro; l’impresa “Calcestruzzi s.r.l.” di Porto Empedocle, già precedentemente sequestrata dal Tribunale di Agrigento nel giugno del 2011; e l’impresa di costruzioni “Traina Maurizio” di Porto Empedocle, anche questa già sequestrata nel giugno del 2011. Il sequestro di beni è scaturito dalle indagini della Mobile di Agrigento e del Commissariato di Porto Empedocle, a seguito del blitz “Nuova Cupola” del 28 giugno scorso. Gli inquirenti hanno accertato che Fabrizio Messina, fratello del boss Gerlandino, e Giorgio Traina avrebbero imposto un monopolio nella fornitura di calcestruzzo e altri materiali, tramite queste ditte a loro riconducibili. Tra i provvedimenti del Gip di Palermo Michele Alajamo, anche la custodia cautelare in carcere per Ettore Allegro di Caltanissetta e Filippo Azzarello di Ventimiglia di Sicilia, entrambi scarcerati pochi giorni fa, dopo l’annullamento della misura cautelare da parte del Tribunale dei Riesame, ma nuovamente arrestati dopo l’arrivo del provvedimento.