“Non e’ piu’ tollerabile: pane venduto come le melanzane ! Pane buttato alla rinfusa in cesti all’interno del cofano di autovetture, oppure su panchette improvvisate poste in mezzo alla strada ed esposto a polvere, smog delle auto e quant’altro. Sicuramente, ciò, nulla a che fare con il principio di igienicità e garanzia di salubrità; possibilmente trasportato da chissà dove e senza nessuna garanzia del sistema di produzione”.Questo lo sfogo di Giacomo Zimbardo, Presidente Provinciale ASSIPAN-Confcommercio Agrigento. “Il Pane per legge-continua la nota- non può essere venduto in forma ambulante! Se poi chi lo produce è un forno abusivo, facendo concorrenza sleale, va a fare benedire i panificatori autorizzati ed onesti che pagano i tributi, costringendoli a chiudere. Purtroppo, sempre più, si assiste a questo scenario da terzo mondo in tanti comuni grandi, e ora anche nei piccoli. Qualche volta sulle reti televisive nazionali, un po’ tutti, abbiamo avuto modo di constatare questo fenomeno nelle grandi Città come Palermo e Napoli, dove la criminalità fa affari d’oro producendo il pane con materiali altamente tossici, possibilmente con legna intrisa di vernici e solventi, cancellando ogni garanzia per il consumatore, alle spalle di chi onestamente tutti i giorni offre un prodotto di alta qualità con tutte le garanzie di genuinità che la legge richiede.

Abbiamo la necessità, anche da un punto di vista estetico e dell’accoglienza dei turisti, di non mostrare questo tipo di spettacolo non proprio edificante. Bisogna puntare sempre più su una visione moderna ed efficiente. Non possiamo avere per le mani Ipad – Iphone con tecnologie veramente eccellenti e mostrare un quadro desolante che squalifica il territorio e la gente che vi risiede. I Panificatori Siciliani da qualche anno stanno conducendo una grande battaglia di civiltà e di professionalità nei confronti del sistema politico regionale, sottoponendogli per l’approvazione un Disegno di Legge che disciplini e salvaguardi il modo di produrre il “Pane”, che tuteli la tipicità e offrendo un sistema di tracciabilità della produzione panaria a garanzia del consumatore. Il DDL in parola, inoltre, intende adottare un regime di chiusura domenicale e festiva e, in alternativa, un regime di turnazione delle aperture domenicali e festive, dando la possibilità ai panificatori ed ai propri dipendenti e alle loro famiglie, di potersi riposare e riunirsi almeno un giorno durante la settimana, salvaguardando così l’unione familiare. “Siamo sicuri che, – conclude Zimbardo – ripartendo dall’aggregazione e dalla possibilità di potersi scambiare idee e sguardi, magari nel giorno di domenica, possiamo costruire una società migliore e dare un futuro più sano ai nostri figli.”