Più di un migliaio di militanti, assenti o seduti tra il pubblico senza farsi notare gli alleati dell’Udc. Il Partito Democratico chiama a raccolta i suoi a pochi giorni dalla sfida elettorale che deciderà le sorti della politica regionale siciliana. In prima linea scende in campo il segretario nazionale Pierluigi Bersani a sostegno della candidatura di Rosario Crocetta, che sulla carta mette insieme Pd-Udc-Api e numerosi movimenti cittadini. Una sfida che si gioca sul voto nel testa a testa con Musumeci, candidato del centrodestra. Il tour elettorale di Bersani, dunque, serve a ricompattare le fila di un partito che nell’ottica nazionale riscuote consensi, ma che in Sicilia stenta ormai da parecchi anni.

L’appello di Bersani è rivolto propio ai siciliani, invitati a schierarsi dalla parte dell’ex sindaco antimafia di Gela: “La Sicilia partecipi al cambiamento che si deve avviare nel Paese, riesca a mettere in valore la sua autonomia rivoltandola un po’ come un guanto perché ci vuole una visione nuova e l’autonomia non può essere un blocco, un tappo. Dev’essere una risorsa, un’energia e bisogna partire dal basso”. La ricetta è semplice: “Bisogna metterci legalità e lavoro, bisogna dar luogo a un cambiamento. E credo che Rosario Crocetta possa interpretare molto bene il nostro messaggio fondamentale: legalità e lavoro”.


“C’è un problema che riguarda il Sud. Noi abbiamo 10 anni alle spalle dove la parola Sud è stata cancellata. Parliamoci chiaro, c’è stata una politica a traino leghista che fondamentalmente ha pensato di salvare un pezzo del Paese lasciando affondare l’altro. Tutto questo ha portato alla cancellazione del tema”, ha affermato Bersani rispondendo ai giornalisti sul poco risalto mediatico dato alle elezioni siciliane. “Credo che bisogna rimontare da lì. Non si può infatti rimontarla andando ancora dietro a delle candidature che hanno alle spalle personaggi che a loro volta hanno alle spalle Berlusconi, Bossi e così via, perché sennò poi non ci si può lamentare”.

Sull’esperienza del suo partito con il governo del governatore dimissionario Raffaele Lombardo, Bersani  fa mea culpa: “Noi ci siamo presi una nostra responsabilità in un passato in nome della Sicilia. La nostra disponibilità è stata tradita, adesso bisogna cambiare, guardare avanti. Cambiare con energia perché siamo davanti ad una crisi molto seria in Sicilia e in Italia. Mi piacerebbe che dal Sud e dalla Sicilia venisse l’idea a tutta Italia che si può cambiare”.

Come se non bastassero le beghe interne legate al filone dei rottamatori di Renzi, nelle ultime ore fa capolino il caso della ricandidatura di Massimo D’Alema, dopo il dietrofront di Veltroni: “Ma certamente D’Alema non è un cane morto, ha pienamente ragione. Chi conosce un po’ D’Alema sa benissimo che combatterà sempre contro l’idea di rottamare qualcuno ma che non si metterà di traverso per il rinnovamento”.

Infine la mancata alleanza del centrosinistra in Sicilia, che anche in ottica nazionale sarebbe stato un valore aggiunto: “Il nostro messaggio è organizzare i progressisti e portarli ad in confronto con un centro liberal-democratico e così via. Questo è noto e stranoto. In Sicilia non è stato possibile su questo aggregare tutto il fronte della sinistra e questo ci è dispiaciuto molto, a dir la verità. Ormai si vede come si delinea la campagna elettorale. Qui è Crocetta-Musumeci, non è che si può girare molto lontano da questa alternativa. Ciascuno quindi si prenda la sua responsabilita”.

Sul palco suonano le note di “Cambierà” di Neffa mentre i candidati alle regionali prendono posto sulle panchine posizionate a lato del pulpito. In prima fila tra gli intervenuti, c’è anche l’ex assessore Andrea Vecchio, fatto fuori anzitempo dal governo Lombardo. Sul palco c’è anche l’emozionatissima Lucia, la riconoscono in pochi, la figlia di Paolo Borsellino chiamata da Crocetta a ricoprire il ruolo di assessore in una sua eventuale giunta.

Il candidato alla Presidenza della Regione siciliana, Rosario Crocetta, incassa un voto di un nome illustre del mondo della cultura: “Ringrazio con entusiasmo Andrea Camilleri per le belle parole che ha avuto nei miei confronti sull’edizione odierna dell’Unità (La sfida di Crocetta mi piace molto e non esito ad appoggiarla. Credo sia venuta l’ora per i siciliani di aprire le finestre e fare entrare aria pulita). Per me sono uno stimolo a condurre con ancora maggiore impegno queste ultime settimane di campagna elettorale”.

L’ex sindaco di Gela ha aggiunto: “Voglio rappresentare quella ‘ventata di aria pulità di cui parla lo stesso Camilleri perchè sento di avere accanto a me la Sicilia migliore, alla quale voglio dare una risposta di speranza e di rinascita”.