Ha superato alcune auto compresa una pattuglia dei carabinieri sull’autostrada in galleria, viaggiando a circa 120 chilo metri all’ora. Nulla di strano a parte che risultava impiegato come centralinista cieco. Era stato, infatti, assunto all’Ispettorato del lavoro di Enna perché era ipo- vedente ma guidava la macchina quasi giornalmente da San Cataldo, sua città di residenza, a Enna.

Ieri mattina i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Enna, hanno arrestato Vincenzo La Rosa, 51 anni, mentre leggeva il giornale e si era preso alcuni giorni di ferie.  A  La Rosa, dipendente della Regione dal 2000 con le mansioni di “centralinista telefonico non veden te”, sono stati comunque concessi gli ar resti domiciliari: il danno perpetrato al la Regione viene quantificato in circa 200 mila euro.


I carabinieri hanno chiuso questa operazione, chiamata “Miracolo” al ter mine di una attività d’indagine che è stata avviata qualche mese fa quando venne acquisita la notizia che un centra linista in servizio all’Ispettorato del lavoro, avrebbe dovuto essere un “non  ve dente” ma era giunto in ufficio alla guida di un’autovettura. I carabinieri, diretti dal maggiore Palatini e dal capitano Cannizzaro, hanno seguito e filmato Vincenzo La Rosa che, a bordo della Fiat Punto intestata alla madre, uscito dall’ufficio di corso Sicilia, faceva rientro presso la sua abitazione di San Cataldo, ponendosi alla guida dell’auto, imboccando l’autostrada Enna – Caltanissetta, affrontando tranquillamente semigalle rie e gallerie più o meno illuminate.  In un tratto autostradale, nei pressi dello svincolo di Caltanissetta, Vincenzo La Rosa veniva ripreso mentre superava altri veicoli alla velocità di 120 km/h circa.

Sulla base delle indagini Vincenzo La Rosa veniva fermato e controllato da una pattuglia del Nucleo radiomobile di Enna che riscontrava che era sprovvisto di patente essendogli stata ritirata nel 1994 per mancanza dei requisiti fisici, appunto per essere ipovedente sulla ba- se di diverse certificazione mediche. Le indagini coordinate dal sostituto procu- ratore Francesco Rio, venivano avvalora- te dalla documentazione amministrati- va e sanitaria presentata circa 12 anni fa da Vincenzo La Rosa.

All’epoca chiese l’assunzione alla Regione quale invalido civile, presentando anche il certificato rilasciato dalla speciale Commissione provinciale per i ciechi civili di Caltanis- setta nel 1999 e che attestava che Vin cenzo La Rosa era un “cieco decimista”, cioè in possesso in totale, su entrambi gli occhi, di un solo decimo di vista. Una certificazione incompatibile con quanto riscontrato dai carabinieri, così il Pm Rio ha chiesto una misura cautelare al Gip Elisabetta Mazza che disponeva, nei confronti di La Rosa, gli arresti domi- ciliari.

FONTE: FLAVIO  GUZZONE