Nel 2011, a Lampedusa, sono sbarcate 50 mila persone. Abbiamo percepito questo fenomeno, che e’ molto piu’ grande e complesso, come un fenomeno localistico che ha provocato allarme, ma e’ un fenomeno molto piu’ complicato di quanto appare”. Lo ha detto il prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino, intervenendo al seminario “Mai dire clandestino” promosso a Racalmuto dal periodico “Malgrado tutto” e dedicato alla Carta di Roma, il codice deontologico dei giornalisti sul tema dell’immigrazione. Presente per l’occasione il caporedattore del quotidiano La Sicilia, nonchè responsabile provinciale di Assostampa, Stelio Zaccaria, il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti Riccardo Arena e anche Roberto Natale, presidente della Fnsi. “I numeri hanno la loro importanza – ha detto Valentina Loiero, presidente Associazione Carta di Roma – ma non dimentichiamo che dietro questi sbarchi vi sono delle persone. Non e’ soltanto il linguaggio che va modificato perche’ il clandestino non corrisponde a nessun status giuridico e siamo rimasti soltanto noi giornalisti italiani a chiamarli cosi’. Si tratta persone che hanno bisogno di essere aiutati e protetti”. “Il rifugiato se esposto – ha aggiunto Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commisariato dell’Onu per i rifugiati – viene messo a rischio, a rischio della propria vita. Siamo in una terra strategica per l’informazione e possiamo renderla buona o fuorviante. I rifugiati sono una risorsa se vengono integrati”.